Non è riferito all’esser cacciati di casa questo titolo, o meglio, sì, ma non me e neanche voi, ma è, come dirò dopo, riferito agli ebrei di Pitigliano!
E’ un dolce tipico della tradizione pitiglianese, un tempo si preparava nel periodo natalizio, ma adesso si può trovare in tutti i forni del paese, sia nel ghetto che non! E’ diventato anche un prodotto del presidio slow food!!

Questo dolce l’ ho fatto per la prima volta poche settimane fa con l’aiuto di mia nonna proprio di Pitigliano, questo adorabile paesino, uno dei borghi toscani più belli d’Italia, immerso nel tufo e come diceva mio nonno “il paese più bello del mondo! . Ci siamo divertite e stancate un sacco, ma non le vedevo un sorriso simile da tantissimo tempo e ciò ha ripagato di tutta la fatica!
Ecco l’origine del nome:“Il nome dello Sfratto trae origine dalla storia della locale comunità ebraica di Pitigliano che ricorda l’usanza di picchiare alla porta degli ebrei con un bastone, usanza che va fatta risalire al secolo XVII quando il granduca di Toscana Cosimo II de’ Medici fece emanare un editto con il quale intimava agli ebrei delle zone di Pitigliano, Sovana e Sorano, di lasciare le loro case per trasferirsi nel ghetto di Pitigliano.
Un secolo dopo, gli ebrei di Pitigliano crearono questo dolce per ricordare l’evento dei messi che battendo alle porte degli ebrei intimarono loro di lasciarle. Infatti lo sfratto, ha la forma allungata, simile ad un bastone”
Dopo tutta questa bell’introduzione, vi posto anche la ricettina divisa in due parti (ripieno e pasta) che poi assembliamo, per preparare 6 dolci:
IL RIPIENO:
500gr di miele
600 gr noci sgusciate (=2kg ca intere)
Scorza di metà mandarino
Scorza di metà mandarino
2 dita di scorza di arancia
Noce moscata, cannella qb
(2-3 manciate di pan grattato)
Prima di tutto sgusciate le noci e riducetele in pezzetti più piccoli, ma cmq grossolanamente e unite le spezie e le scorze degli agrumi tritate (foto 1-2) Nel frattempo mettete a bollire il miele per circa 20 minuti (foto 3) o cmq fino a che alzandolo con un cucchiaio non formerà un filo (foto 4). A quel punto aggiungere le noci (foto 5). Mescolare bene il tutto e far bollire ancora per 8-10 minuti (foto6) (se risulterà troppo lento aggiungere del pan grattato).
A questo punto arriva il momento clou: facendo molta attenzione a non bruciarsi on il miele bollente, aiutarsi con un cucchiaio e formare 6 mucchietti(foto 7) e poggiarli su carta forno (mia nonna mi raccomanda di usare la tavola di legno), far freddare un po’ e con le mani bagnate di olio formare dei serpentelli (foto 8) lunghi circa 25 cm con diametro 3-4cm.

LA PASTA:
500gr farina 00
2 Uova intere*
3 cucchiai di zucchero
50 gr burro fuso
Semi di anice
1 bicchierino di liquore misto tra mistrà e whisky o brandy
100 ml latte
1 pizzico sale
*se si fa la dose doppia bastano 3 uova

Mischiare tutti gli ingredienti partendo da una fontana di farina e poi tutti gli altri fino a formare una palla che lascerete riposare per una mezz’ora-ora (fuori dal frigo) (foto 9)
Dividere la frolla in tre parti uguali, e stenderla alta ca 0,5mm (foto 10)
e arrotolarci i serpentelli di noci cercando di smussarli per renderli più cilindrici possibili, e far fare un giro e mezzo o 2 di pasta(foto 11). Continuare fino a formare 6 sfratti(foto 12), spennellare di latte o chiara d’uovo e infornare a 180°C per 15 minuti circa e a 200°C x altri 5minuti, ed eccoli pronti (foto 13)! lasciar freddare e gustarli dopo averli tagliati a tocchetti (non a fettine) (foto 14) accompagnati da un buon limoncello
Ed eccomi con la mia nonnina!

(si vedono praticamente solo le mani di nonna, ma l’abbiamo fatto insieme, giuro!
)
”Con questa ricetta partecipo al contest di Una Fetta Di Paradiso “Il Dolce Della Tua Nonna, Oggi Come Ieri”
sono arrivata al 2° posto!!!

Con questa ricetta partecipo anche al contest
