La Veneziana di Di Carlo con vaniglia e gocce di cioccolato a lievitazione naturale


La fine di un’Odissea!!!

Così volevo chiamare questo post.  La parola fine ha tanto una connotazione negativa, come qualcosa che si conclude, che cessa di fare il suo corso e quindi di essere in corso, si giunge ad un punto di non ritorno. Ma allo stesso modo assume anche un’accezione positiva quando questa conclusione chiude un ciclo di fatiche e ansie per portare emozione e SODDISFAZIONE!

Sarò ripetitiva, ma questi lievitati ancora mi mettono un po’ di pensieri, e ogni volta è una sfida nuova!

A casa noi siamo soliti mangiare dolci del genere solamente nel periodo natalizio, sono cmq molto ricchi di grassi e se si vuole stare un po’ attenti effettivamente non sono proprio tra i più indicati! In più Roma non ce l’ha di tradizione, sono dolci importanti “dal Nord” :))) in più neanche è tra il genere che amiamo di più, ma volete mettere la soddisfazione di farli a casa e di riuscirci più o meno bene?!!? Ogni volta non è solo una sfida, ma è proprio un’emozione nuova veder nascere dalle tue mani-e dall’aiuto di Robin (il mio kenwood-robin hood:))- espressioni della pasticceria di questo genere e livelli!

La ricetta è quella della Veneziana di Di Carlo, presa da Terry, ma sarebbe più una “quasi” venezianaperchè ho diminuito circa 50g di burro (lo so che non si fa, ma mi sembrava non lo prendesse più!), ho avuto qualche complicazione con la 2° lievitazione, che ha compromesso la sofficità, ma riporto i miei accorgimenti in modo che tanto io quanto voi possiate evitare i miei stessi errori e fare una Veneziana ancora migliore, magari proprio quella di Di Carlo 🙂

qui potete vedere anche i miei suggerimenti per il panettone, la cui lavorazione e quindi come comportarsi è molto molto simile (preparato dopo la Veneziana in ordine di tempo e di cui ho fatto tesoro 😉 )

Per stampi da 1kg
(18×11 oppure 21×7, l’ultimo è quello tipico per questo dolce, basso e largo) – io ho adattato le dosi allo stampo a fiore da 750g  ma riporto quelle da kg 😉

Prima di iniziare è ben aver rinforzato la vostra pm, con tre rinfreschi ravvicinati nello stesso giorno del 1° impasto, sempre che sia triplicata di volume ogni volta in 3-4h!

60gr di pm
100gr di acqua
60gr di zucchero
200gr di Manitoba setacciata (io ho usato Simec W~430)
85gr di burro uscito dal frigo a tocchetti
3 tuorli di uova (a t.a.)

Con la foglia ho sciolto tutto lo zucchero meno 3 cucchiaini nell’acqua, la pm e dopo ho aggiunto 2/3 della farina man mano che gira (vel. 1) e lasciare incordare, poi ho aggiunto contemporaneamente 1 tuorlo, 1 cucchiaino di zucchero e subito un cucchiaio di farina, senza mai perdere l’incordatura; proseguire fino a completamento dei tuorli.

A questo punto mette il gancio e proseguire aggiungendo il burro a tocchetti grandi mezza nocciola e non aggiungerne altro prima che sia assorbito, (mai perdere l’incordatura!), ribaltate ogni tanto per ripulire la ciotola e se vi sembra che stiate perdendo l’incordatura o se la pasta è aggrappata fino in cima al gancio. Aumentare la velocità (2-3) per un minutino e fare la prova velo. A velo ottenuto lasciar lievitare fino a 3 volte dal volume iniziale (10-12h a me di più)!

mettere i semi di  mezza bacca di vaniglia nel miele.

Quindi procedere con il 2° impasto

75gr della stessa manitoba di sopra (W~430)
20gr di miele (io acacia) con i semi di mezza bacca di vaniglia (o intera se non mettete canditi)
60gr di zucchero
3 tuorli di uova (a t.a.)
125gr di burro morbido
4gr di sale fino
15gr di acqua
125gr di gocce di cioccolato (tenute in freezer)
 

Far rincordare il 1° impasto ormai triplicato,  e aggiungendo un cucchiaino alla volta iniziate ad unire la metà dei tuorli con lo zucchero, tenendo sempre l’impasto incordato, unire il burro a poco a poco come per il 1° impasto, la farina, e per ultimo l’altra metà dei tuorli, sempre un cucchiaino alla volta e il sale (non dimenticatelo!!). Per la prova velo, anche stavolta considerate qualche goccio di acqua.

e infine le gocce di cioccolato a vel minima mescolarle con la pasta giusto il tempo per farle inglobare. Lasciar lievitare a 26/28° per un’ ora e poi a temperatura ambiente per altri 45 minuti. Quindi fare delle pieghe al centro e pirlare per ottenere una palla più tonda possibile su un piano e mani untate d’olio di semi o burro, e mettete nello stampo a lievitare a 28°C fino a farlo arrivare al bordo, su una teglietta e dentro una busta di cellophan.

Questa la dose di glassa per 1 veneziana da 1kg (io ne ho fatta il doppio e poi ho fatto questi scrigni alle mandorle):

30g mandorle tritate (a farina)
55g di zucchero
30g di albumi
6g di amido di riso (o di mais o fecola)
poche gocce di estratto di mandorla amara

qualche mandorla intera spellata e non
zuccherini
zucchero a velo

Si mescolano tutti gli ingredienti tra loro fino ad ottenere una consistenza omogenea e non troppo liscia, da pote poi usare con un sac a poche. Riporre in frigo coperta da pellicola.

La mia Odissea qui è continuata, ha lievitato 27h e per timore che inacidisse e slievitasse ho infornato anche se in teoria avrei dovuto aspettare ancora (è andato storto qualcosa e dovrebbero essere più o meno i motivi che troverete qui con i tips, ci vogliono in genere dalle 5 alle 10h)

Un’ora prima tirare fuori dal frigo la glassa alle mandorle. Mentre si accende il forno quindi scoprire il dolce dalla busta per creare la “pellicina”, riempire una sap e creando delle righe da due cm dal bordo ricoprire la superficie.

Aggiungere qualche mandorla, gli zuccherini e infine spolverate un po’ di zucchero a velo con un setaccino per ricoprire tutto, infornare a 165° per circa 50 minuti, vedrete come si gonferà!!!! Vale la prova stecchino! infilare uno spiedo/ferro da maglia a 1cm dalla base e capovolgere su due piani alla stessa altezza.

E qui la fetta mangiata con la mia menina Mary, Monica, Raro, Giuseppe e Elena 🙂

Per quanto è cresciuta si è spaccata la glassa!

Scrigni alle mandorle


Le mandorle. Per me questo frutto è una passione relativamente recente come per la vaniglia, e ora mi piace giocarci cercando di ritrovarne le varie consistenze.

E così è stato per questo dolcetto: direi a metà tra la pasticceria secca e quella mignon, e la sua caratteristica è proprio che base, cuore e crosta hanno tre diverse strutture, per poter dare un morso “a tutto tondo”, con anche una nota di amaro, dato dal cioccolato di Modica grattato sopra 🙂 nel descrivere questi scrigni a Giulia,li ho collegati alle praline,croccanti fuori per il cioccolato di copertura e morbidi nel ripieno!

Avevo della glassa della Veneziana (che posterò a breve) che volevo utilizzare e mi sono ricordata della “Torta settembrina alle mandorle per il compleanno di  papà” dell’anno scorso (quella di Maria grazia Calò, che io ho conosciuto tramite Doretta) e ho adattato un po’ il cuore, allo stesso tempo però volevo ricreare una cupolina croccante, proprio come la crosta che crea la glassa in cottura, ed ecco qui il risultato dei miei esperimenti: uno scrigno che avesse tutte le sfumature delle mandorle 🙂

Per 4 cocottine di queste misure: sotto 8cm,  sopra 9cm e altezza 4cm (quelle da crème brulée)

Per la frolla:

100g farina 00
50g mandorle con e senza pelle
70g zucchero
50g burro
pizzico di sale
mezzo tuorlo
un pizzico di lievito per dolci

Per il ripieno:

32g farina di mandorle
55g zucchero
30g albume (circa 1 albume)
6g di amido di mais/fecola (1 cucchiaino)
3 gocce di aroma di mandorla amara

l’ uovo rimasto dalla frolla
un pizzico di lievito per dolci

4 fettine sottili e tonde di pera passate in padella con una nocciolina di burro e un cucchiaino di zucchero

zucchero e velo, altre 12 mandorle e zuccherini

Prima di tutto accendere il forno a 180°C.

Poi preparare la frolla mescolando gli ingredienti in questo ordine: farina, farina di mandorle (io ho tritato grossolanamente le mandorle con lo zucchero previsto), il lievito, il sale e il burro freddo di frigo fino a creare briciole, aggiungere in ultimo il mezzo tuorlo (sbattere l’uovo e prenderne la metà) fino a formare una palla e mettere in freezer mentre si prepara l’interno.

Quindi tritare le mandorle con lo zucchero, unire l’amido, l’albume e l’aroma, mescoliamo senza montare fino a che si schiarisce. Prelevarne circa 1/3. Ai restanti 2/3 unire l’altra metà dell’uovo e il lievito.

A questo punto tirare la frolla sottile circa 3-4 mm e ricavarne dei cerchi poco più grandi del diametro della cocottina e rivestirne l’interno, bucherellare il fondo con una forchetta, mettere una fettina di pera già caramellata (grande al massimo quanto la cocottina) versare il ripieno (i 2/3 con il tuorlo) e con la sac à poche ricoprire anche la superficie a cui aggiungerete anche le mandorle, gli zuccherini e lo zav.

Cuocere per 40 minuti abbondanti – io dopo 40 minuti ho lasciato freddare un po’ per poter sformare i dolcini e continuare la cottura sulla teglia 😉

e così sformati a cottura ultimata, con una grattatina di cioccolato al peperoncino di Modica. Qui si vedono bene tutte le sfumature delle consistenze 😉

Perfette tanto per accompagnare un tè, quanto un amaro 😉

Con questa ricetta partecipo al Contest “Le mandorle” del blog Un tavolo per quattro

** IL MIO PRIMO CONTEST **

Con questa ricetta partecipo al contest “Il paradiso della frutta secca”

e di Perle ai Porchy

Il mio primo CONTEST con Limone & Stracciatella

Frollini al burro


Eccoli qui di nuovo, ormai sono diventati un must, non ho ancora trovato una persona a cui non piacciono questi biscottini quando glieli propongo, gli ultimi assaggiatori oltre a Raro, ovvio, è stato il piccolo grande Valerio, non aveva nessuna intenzione di lasciare incustodito il suo bottino! 🙂

La ricetta la ritrovate qui, sono i frollini di Morena, si fanno davvero in una mezz’ora e sono squisiti. Inoltre sono perfetti per utilizzare albumi in esubero, io per esempio spesso li congelo e li scongelo per l’occasione!

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Semifreddo Nutella e Cocco (con albumi pastorizzati)


Dolcino fresco, anche se cmq ricco di calorie, non posso negarlo, portato all’ultima cena con le meninas!

Ed è senz’altro da rifare perchè era davvero buono! Già altre volte gli anni scorsi avevo preparato la Viennetta, ma molto più semplice, con un semplice strato di cioccolato all’interno, ma mai bigusto come questa! Purtroppo la foto è stata “rubata” dal cucchiaio e dal coltello che tagliavano le porzioni 😀

Cosa serve?


120 gr di zucchero ( diviso in: 60 gr da aggiungere agli albumi nel momento in cui si andranno a montare e 60 da aggiungere ai 25 ml di acqua per fare uno sciroppo che a sua volta andrà versato bollente sugli albumi per far si che si pastorizzino 

3 albumi

500 ml di panna fresca da montare (io stavolta panna vegetale da montare)

25 ml di acqua

3 cucchiai di nutella ( ma anche di più  )

farina di cocco

100g cioccolato al cocco (che avevo comprato per rifare questi)

amaretti e meringhe sbriciolati

50g di cioccolato fondente

Ho iniziato a montare gli albumi con un pizzico di sale, i quando si sono formate le bollicine ho aggiunto piano piano i 60 gr di zucchero e le gocce di vaniglia… quando erano quasi montati, in un pentolino ho preparato lo sciroppo versando i 25 ml di acqua, i restanti 60 gr di zucchero  portando a bollore ( è pronto quando tutta l’acqua è coperta di bollicine); l’ho versato a filo sugli albumi continuando a montare fino ad ottenere una meringa bella soda.

Ho montato la panna ben fredda di frigo (deve essere sempre fredda di frigo la panna per montarla, meglio mettere anche la frusta e il contenitore, acciaio, alluminio o vetro) a cui poi ho aggiunto la meringa, almeno in 3 tempi.

Ho poi diviso in 2 la base del semifreddo e in una ho aggiunto la nutella (visto il caldo non è stato necessario scaldarla x renderla più morbida, ma fatelo se la conservate il frigo o se la trovate troppo dura perchè si amalgami al semifreddo); e nell’altra circa 2 cucchiai di cocco, ovviamente ASSAGGIATE x vedere se incontra i vostri gusti, idem per la parte con la nutella, ma SENZA FINIRVI TUTTO 😀 )

Ho sciolto il cioccolato fondente a bagnomaria (usate il microonde se lo avete) e spennellate il cioccolato sulla carta da forno in un rettangolo o la forma del vostro contenitore e mettete in freezer a solidificare, si staccherà facilmente.

Io poi ho alternato i diversi strati in uno stampo in silicone da plumcake: uno di semifreddo alla nutella e uno al cocco e tra l’uno e l’altro ho messo amaretti, la barretta di cioccolato al cocco, lo strato di cioccolato fondente

amaretti

strato di cioccolata

amaretti e meringhe

cioccolato al cocco

Tenere in freezer ALMENO 3h, tirarlo fuori 10minuti prima di servirlo. Davvero gustoso!

Meringata alle mandorle con ricotta, cioccolato e pere caramellate


In occasione della laurea del Cugni, alias Gianni o Giovanni, Rick aveva piacere -e anche io, ma è stata una giornata infinita quel venerdi!! AUGURI GIANNè!!- a preparare un dolce particolare, almeno per i nostri palati, ma davvero sfizioso, visto sulla rivista Cucinare Bene di Febbraio!

L’abbiamo preparata davvero in tempi record, nei ritagli di tempo dettati dalla giornata! Vorrò rifarla senz’altro per una migliore presentazione e con un po’ più di calma soprattutto, direi che nonostante tutto siamo stati bravi, vero more?

LA preparazione tra l’altro è semplice e veloce….una volta che si cuociono le basi di meringa, che hanno bisogno di 40 minuti di cottura!!

per una teglia da 24 cm

200g di farina di mandorle (ho frullato 200g di madorle con un cucchiaio di zucchero della ricetta)
220g zav
200g albumi (4-5 albumi)
2 pizzichi sale fino

300g ricotta (meglio se di pecora)
250 g panna da montare
5 pere mature
150g zucchero semolato
100g cioccolato fondente
5 cucchiai di acqua
rum e cannella qb

Mentre si scalda il forno a 140°, montare a neve gli albumi tenuti a temp ambiente almeno 20 minuti, con un pizzico di sale, quando si inizieranno a gonfiare aggiungere  lo zucchero a velo fino a quando avranno triplicato di volume, gonfi e spumosi. Solo a questo punto aggiungere la farina di mandorle, mescolando dal basso verso l’alto per non far smontare la meringa.

Riempire una sacca con una bocchetta liscia e formare due diverse spirali su carta da forno e infronare per 40 minuti, fino a doratura (quindi semmai continuare altri 10 minuti).

e cotta

Sbucciare le pere e tagliarle a dadini e metterle in un pentolino dove si è fatto sciogliere lo zucchero semolato con l’acqua e lasciar caramellare, far freddare poi le pere distese su carta da forno.

Montare la panna ben fredda e mescolarla alla ricotta incorporandola dal basso verso l’alto. Rendere il cioccolato in scaglie e unirlo con le pere a panna e ricotta. Iniziate a comporre il dolce. (io h oaggiunto anche un po’ di rum e cannella)

Prendere il primo disco e ricoprirlo con la crema di ricotta (lasciandone poca x la decorazione) e sovrapporre infine il secondo, decorate con un po’ della crema e scaglie di cioccolato! Tenre in firgorifero almeno 2h dèrima di servire.

Torta frollosa di frutta “con il buco” per sorema :)



Della serie, non tutte le ciambelle riescono con il buco?!
Allora noi usiamo la frolla!!!!

Giovedi sera abbiamo festeggiato il compleanno della mia sorellona e ovviamente mi sono proposta di farle la torta, ma su sua richiesta una che fosse leggera, o cmq fresca e non il mattone cioccolatoso 🙂 ma non volevo fare la classica torta di frutta, per lo meno non composta nella maniera classica , e così ho visto un semifreddo di Luca Montersino e da lì ho preso spunto per il dolce 😉

la torta di diametro 18,5 cm è bastata x 10 persone e si componeva di:

due strati di frolla,(io ho usato 1 dose di quella di Cecilietta) uno tondo pieno e uno da cui se ne ricava un’altro più piccolo creando così….. “il buco” :-p, ma prima di infornarlo 😉

1 dose di crema milleusi senza uova di Pulcino a cui ho aggiunto la scorza del limone e poi ho tritato lasciando tutto l’aroma, a questa crema ancora calda ho aggiunto 12g di gelatina ammorbidita e strizzata, a mio avviso decisamente troppi, quindi da ridurre forse ad 8g, ma devo fare altre prove, fatto sta che così sembrava oltre un budino!!!

1 dose di biscuit/base rotoli di soli albumi di Cioccolatosa , nel mio caso senza cacao, su suggerimento di Morena 🙂

350g ca di frutti di bosco misti
2 albicocche

quindi nell’ordine all’interno del cerchio apribile, lasciato in forma in frigo una notte e un giorno:
frolla, crema con frutti di bosco, biscuit, crema e frolla “con il buco”

composta

e la torta finita con i frutti di bosco lavati ed asciugati e messe all’interno del buco contornato da spicchi di albicocca per dare colore, e julienne di scorza di limone 😉

e la fetta golosa!

AUGURI RAFFY!!!!