Il tronchetto di Natale 2.0 o forse dell’anno nuovo?


Buon Anno a tuttiiiiiiiiiiii!!!! Vi sono mancata? Beh ho avuto parecchio da fare effettivamente in questo ultimo mese: la degustazione con il mio Raro (qui), tanta soddisfazione ma il lato organizzativo non è stato trascurabile, il corso sulla ghiaccia reale, qualche torta di compleanno, lavoro in pasticceria e poi 47 panettoni preparati, di cui 35 prenotati e ordinati!

con i panettoni

Con gli ultimi 12 🙂

Insomma anche Natale è passato, ma non mi sono esentata dal preparare un tronchetto, visto che con Noemi stavamo proprio ripassando la gastronomia in civiltà francese e non ci si può proprio dimenticare del Buche de Noel! La versione 1.0 è qui, con decisamente molte differenze 🙂

tronchetto natale noemi (4)

Sapete qual è l’origine di questo dolce? La leggenda racconta che si conservava un tronco appositamente per la notte di Natale, un tronco considerato magico, che avrebbe tenuto lontano le malattie, avrbbe benedetto gli abitanti di quella casa e altri benefici. Poteva essere acceso dal padre di famiglia ma anche dalla madre o dalla figlia/figlio più grande. Con l’avvento dei riscaldamenti prima a carbone e elettrici poi si sono tolti molti camini dalle abitazioni e così per mantenere la tradizione il tronco di Natale è stato trasformato in un dolce.

Quella sopra è la mia realizzazione, vediamo come ho fatto e cosa ho utilizzato per prepararlo in davvero pochissimo tempo, è sì è molto rapido!

Ho usato la pasta biscotto o biscuit (lo stesso della charlotte e del rotolo) e la ganache al gianduja di Santin con un po’ di yogurt

4 albumi
75g zucchero
4 tuorli
85g farina 00
15g fecola di patate
1 pizzico di sale

Mentre il forno si scalda a 200°, preparare una teglia 30*40 rivestendola con carta forno e poi montare a neve gli albumi con lo zucchero, unire a filo le uova appena sbattute. Unire in 3 volte le polveri setacciate e il sale. Stendere il composto cremoso sulla carta forno lisciando con una spatola (deve risultare alto ca 1 cm). Ho infornato a 200°C per 8 circa minuti, fino a che non si è dorato. Dopo di che ho scaravoltato la teglia su un panno pulito umido e ho arrotolato subito il bisquit su un su se stesso.

Se si ha la farcitura già pronta si può farcire dopo qualche istante che è uscito dal forno e arrotolare con la crema, altrimenti si può srotolare successivamente.

Per la ganache montata al gianduja (Maurizio Santin)

115g crema di latte (panna fresca del banco frigo non zuccherata )
25g glucosio o miele
225 g cioccolato gianduja
225g crema di latte

far bollire i 115g di panna con il glucosio, tritare il cioccolato e metterlo nel barattolo del minipimer o altra brocca, versare la panna calda sul cioccolato e lasciare che si sciolga per circa 3 minuti, quindi frullare con il frullatore ad immersione e versare a filo la panna fredda rimasta. Lasciar riposare in frigo in un contenitore ermetico almeno una notte prima di usarla, ma si conserva tranquillamente 5-6gg.

Io stavolta l’ho usata dopo solo un’oretta, si era già rappresa per benino, quindi ho prelevato la metà della crema ottenuta , ho aggiunto un cucchiaio di yogurt alla vaniglia e ho montato per la farcitura, mentre per la copertura ho scelto di non montarla stavolta, avevo paura si strappasse (per sineresi se una crema grassa viene montata troppo a lungo si separa dalla pare magra formando sgradevoli grumi e grassezza in bocca).

tronchetto natale noemi-001

Ho tagliato in obliquo la parte finale del rotolo, l’ho appoggiata all’altra e ho ricoperto con la crema rimasta con una spatolina a gomito. Con una forchetta ho creato le venature del legno (si indurisce a contatto con l’aria) e ho decorato con qualche stella di zucchero 

tronchetto natale noemi (8)

tronchetto deco

tronchetto natale noemi (7)

Ancora tanti auguri per un meraviglioso 2014!

Millefoglie con chantilly al mascarpone e vaniglia


Quando si dice che chi non si lecca le dita gode solo a metà…beh non succede solo con le note patatine al formaggio! Noi lo abbiamo detto durante i festeggiamenti di un mio amico, mentre assaggiavamo questo dolce rivisitato: un classico della pasticceria come il millefoglie insieme ad una crema delicata ma d’effetto allo stesso tempo, portatrice di novità come la chantilly al mascarpone conosciuta grazie ad Andrea de Bellis.

millefoglie chantilly mascarpone (2)

La ricetta e il procedimento per preparare la sfoglia ora ce l’avete (qui) vediamo ora come assemblare questo dolce:

per 6-8 persone

Chantilly al mascarpone e vaniglia


300g panna fresca
300g mascarpone
1/2 bacca vaniglia
60g zucchero semolato

500g pasta sfoglia 
gocce di cioccolato

Mentre cuocete la sfoglia (una 40ina di minuti girandola a metà cottura a 200°C) già stesa e bucherellata e zuccherata da qualche ora, ammorbidite il mascarpone con lo zucchero e i semi della vaniglia con la frusta a filo e mentremonta molto lentamente unite la panna fresca aumentando leggeremente la velocità. Deve rimanere abbastanza morbida ma soda allo stesso tempo non si devono assolutamente formare le “ondine” della montata.

millefoglie chantilly mascarpone (4)

Fate freddare la sfoglia, tagliatela a misura (io in tre rettangoli ca 11x25cm) e con una sac a poche farcite il dolce, unite anche le gocce di cioccolato, e decorate a piacere. Io ho fatto così 😉

millefoglie chantilly mascarpone (3)

millefoglie chantilly mascarpone (1)

e l’interno…volete Un’altra fetta di torta?

millefoglie chantilly mascarpone (5)

Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe

Il nostro contest 

Mimosa al cacao con crema all’arancia


Ci siete ancora, si? E’ un po’ che non vi racconto un po’ di me, ma stanno succedendo tante cose in questo periodo, diverse novità e tanti impegni annessi! Però non dico oltre, ok, di solito non sono scaramantica…ma stavolta voglio attendere 🙂

In questo periodo di turbolenze un dolce rassicurante, come la tradizione, ma stuzzicante come le novità sta a pennello, anzi direi come un fiore all’occhiello! Quale fiore dite? Ma una mimosa, una mimosa nera con un cuore chiaro! Vi stuzzica l’idea?

Ed ecco il dolce preparato la ormai anche mia zia Rita, eh sì, ci si coccola con la nipotina acquisita 🙂

mimosa cioccolato e crema arancia  (1)

Tengo a precisare che ho chiamato questa torta Mimosa per l’ovvia somiglianza con il classico dolce di pan di spagna, io però ho usato la mia adorata pasta matta

(stampo 18cm)

2 tuorli
60g zucchero vanigliato
2 albumi
60g zucchero vanigliato
48g acqua bollente
72g fecola di patate
40g farina 00
20g cacao
5g lievito chimico
aroma limone

Ricapitolo rapidamente il procedimento, per maggiori dettagli vedete qui . Montate gli albumi a neve con una parte di zucchero. A parte montate i tuorli e gli aromi con l’acqua finchè diventano schiumosa e bianchi, unire quindi il resto dello zucchero per ottenere una crema gonfia. Setaccia insieme le polveri, unirle al composto dal basso verso l’alto, in 3 volte e infine unite anche gli albumi. Versare nello stampo imburrato e infarinato e cuocere a 175°C per una 40ina di minuti, fate la prova stecchino.

Crema all’arancia all’acqua (senza uova e latte) di Zeta

100g di zucchero
50 +50 g di acqua
3 cucchiaini rasi da caffè di Aroma all’arancia,
biologiche va’!
-un cucchiaio colmo di farina ( no fecola, no maizena, no frumina!!)
-il succo di mezza arancia

250g panna fresca

In un pentolino versare lo zucchero e i 50g di acqua e fare lo sciroppo,portare ad ebollizione. Spegnere e unire 1 cucchiaino di aroma. Lasciare macerare qualche ora coperto con pellicola. A me piace sentire le zeste dell’arancia quindi lascio tutto così, altrimenti prima di unire la farina setacciate. Quindi unite la farina, mescolate e a parte scaldate l’altra acqua con un altro cucchiaino di aroma un cucchiaio di zucchero e scaldate per poi versarla nello sciroppo con la farina e fate addensare sul fuoco. Quindi levate dal fuoco e aggiungete il 3° cucchiaino di aroma. Fate freddare a unite la panna montata lucida.

 Tagliate la tortina in 3 strati. Bagnate un pochino i di 2 strati di pasta matta con un po’ di bagna alla vaniglia, o latte, o grand marnier.  Farcite con uno strato di crema,  e il 2° sarà più leggero, un velo per far prendere le “briciole” della mimosa . 

Mi manca la foto della fetta, se non vi fidate provatela e mi direte 🙂

©Un'altra fetta di torta

mimosa cioccolato e crema arancia  (6)

Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe

Il nostro contest 

Pasta sfoglia classica con margarina e le pieghe per la sfogliatura passo passo!


Uh, che colosso signore e signori lettori! Sempre stato un ostacolo enorme, una montagna che credevo impossibile da superare, solo strade impervie e disastrose immaginavo fino a quando…fino a quando la pasta sfoglia non è diventata mia amica grazie a questa versione imparata al corso!

Gli’elementi fondamentali qui oltre alla pazienza e alla dedizione e questo si sa, sono punti imprescindibili per diverse mansioni,sono la margarina, la farina forte che impedirà alla pasta di strapparsi durante i vari giri e poi i giri stessi! La margarina e quella specifica per sfoglia, che non si scioglie con il calore derivato dal contatto con le mani durante la lavorazione, eh sì, un trucco c’è! Ma non che sia impossibile con il burro o la margarina normali eh!

Ah, finalmente preparare in casa la base dei miei amatissimi Pastéis de nata, del millefoglie (a breve anche la classica) e tante altre golosità croccanti!

Attenzione,non è la ricetta dei croissant, infatti non li ho nominati nelle idee scritte sopra, ma è un impasto che alterna strati di materia grassa (panetto) con acqua e farina (pastello). Infatti in cottura la parte di acqua presente nella materia grassa evapora e il vapore creato fa alzare lo strato di pasta lasciando uno spazio vuoto.  Il croissant invece è formato dall’impasto previsto dalla ricetta (di una brioche per esempio), alternato a strati di materia grassa. In quel caso si parla di sfogliatura e non di pasta sfoglia. Spero di aver chiarito un’informazione che spesso sento descrivere in modo sbagliato 😉

DSC_5844

per 1 kg di sfoglia

Per il pastello:
350g farina forte (manitoba W320)
200g acqua circa
5 gr sale

Per il panetto:
150g farina 00 debole
500g margarina per sfoglia

Si impasta con il gancio la farina forte con l’acqua e  verso la fine si aggiunge il sale, si forma una palla e si lascia riposare una mezz’oretta a t.a. coperta con un panno, per far rilassare la pasta dallo stress dell’impastamento, vedrete la differenza poi, la superficie diventerà liscia! (Pastello)

A parte si prepara il panetto impastando il burro con la farina con la frusta a foglia, formare un quadrato alto 2cm e con lato 10 cm e far riposare in frigo per una mezz’ora.

pasta sfoglia sfogliatura

LA SFOGLIATURA

Si stende il pastello formando un quadrato leggermente più grande del panetto, in modo che quest’ultimo possa essere inscritto nel quadrato, posizionandolo a forma di rombo

les chefs blancs 1° lez - sfoglia (33)

A questo punto si chiude il “pacchetto” partendo da un vertice del pastello verso il centro del panetto, facendo aderire bene la pasta sui bordi, questa fase farà evitare che la materia grassa fuoriesca durante le pieghe.

©Un'altra fetta di torta

A questo punto di inizia a picchiettare con il mattarello e poi a stendere. Come si procede? Prima si definisce l’altezza, quindi si fa ruotare il mattarello avanti e indietro e una volta stabilita si definisce la larghezza andando da sx a dx.

Faremo ora 4 pieghe, altrernando quella a “4 o a libro” e quella a “3 o semplice”. E’ importante che seguiate sempre un verso, e ad ogni piega nuova che si inizia si deve avere il lato chiuso (è uno solo) più vicino a noi, frontalmente.

1° piega – a 4 – partiamo da l rettangolo steso con l’altezza minore della larghezza. Segniamo la metà della sfoglia e portiamo il lembo dx e il lembo sx verso il centro, come se si baciassero. Poi portate il lembo dx sul sx ottenendo così 4 strati visibili (li ho numerati sotto nella foto). Lasciate riposare da una a 3 ore coperta con pellicola.
Risultati della ricerca per sfoglia

2° piega – a 3 – riprendere la pasta, portare il lembo chiuso davanti a noi, definire l’altezza e poi la larghezza. Ora segnate la sfoglia dividendola in 3 parti immaginarie e portate  il 1°/3 sulla sx verso il centro, ad occupare il 2°/3 e infine il 3°/3 a dx portatelo verso sx. Lasciar riposare

©Un'altra fetta di torta

3° piega – ripetere la piega a 4 rispettando i  tempi di riposo

4° piega – ripetere la piega a 3 rispettando i  tempi di riposo

riepilogo sfogliatura

riepilogo sfogliatura

L’ideale sarebbe utilizzarla dopo 24h dall’ultima piega.

pasteis  sfoglia MIA  (8)

Potete conservarla in frigorifero, o anche congelarla. Quando si dovrà usare la si farà scongelare, o si preleva prima la parte che serve, e poi si procederà sempre stendendola con il lembo chiuso davanti a noi, regolando l’altezza e poi la larghezza.

Per la cottura se si vuole usare per un millefoglie per esempio è bene stenderla, metterla in teglia su carta forno,e

  • se la si vuole bassa: bucherellarla su tutta la superficie, cospargere di zucchero e lasciare riposare una notte
  • e se si vuole bella alta e “tutta una bolla” non bucatela, non mettete  zucchero dall’inizio ma da metà cottura

cuocere a 200°C fino a doratura e rigirare a metà cottura, far freddare su una griglia.

A proposito dei cornetti invece, converrete con me che al posto del pastello si userà l’impasto della ricetta dei cornetti e si procederà con la stessa tecnica per la sfogliatura

Per sfoglia classica si intende quella che rpevede 50% di materia grassa e 50% di farina

PROBLEMATICHE:

Se la materia grassa fuoriesce o si scioglie in cottura:

– bisognava dare più giri rispetto al grasso
– bisognava far riposare di più la pasta
– la farina è troppo forte e non si lega con il grasso

Se in cottura si ritira molto o perde la forma:

– prima della cottura non ha riposato a sufficienza o non si osno rispettati i riposo tra una piega e l’altra
– la farina è troppo forte
– non è stata ben girata la pasta

Se in lavorazione si spezza il burro/margarina

– la temperatura è troppo bassa
– la pressione con il mattarello è esagerata

Se la sfoglia non sviluppa in cottura

– il forno non è abbastanza caldo
– la sfoglia è troppo vecchia
– bisognava fare meno pieghe

Spero sia tutto chiaro, semmai son qui per rispondere!

Alcune proposte con la pasta sfoglia

Pastéis de nata
Millefoglie con chantilly al mascarpone

Tartellette di frolla con ribes e pinoli


Un altro dei classici della piccola pasticceria, ma sì, ma in fondo ma chi ci vuole imbrogliare? Un qualche americano che ci vuole convincere che le creme al burro e le basi pesantissime per le torte siano migliori della nostra tradizione? Secondo me è importante proprio cogliere dall’altro ciò che potrebbe rendere ancor più ricca la nostra storia e la letteratura della pasticceria italiana, se così si può definire. 

Se vi ricordate ve le ho mostrate nel post dello “Sweet table per un dolce dopocena per festeggiare!”

https://lallina87.wordpress.com

Per la frolla metodo classico (x circa 35 gusci diam 4cm)

90g burro
30g zucchero
1 tuorlo (20g)
150g farina 00
aroma limone
un pizzico di sale

Con la frusta a foglia amalgamare il burro appena ammorbidito con lo zucchero a formare una crema, unire gli aromi, il sale, il tuorlo e la farina. Mescolare molto velocemente, si formeranno prima delle palline di pasta e piano piano si amalgamerà bene. Terminare impastando un momentino a mano, con un leggerissimo spolvero di farina sul piano, formare una lastra di 2 cm e lasciar riposare in frigorifero almeno 1 oretta prima di stenderla.

Accendere il forno a 180°C. L’impasto è piuttosto grasso, quindi potrebbe anche non servire imburrare gli stampini. Coppare dei cerchietti poco più grandi del diametro del vostro stampino e farli aderire all’interno. Bucherellate con una forchetta e infornate finchè non si dorano leggermente, una decina di minuti.

Per la crema pasticcera corposa (e senza glutine)
(qui un’altra versione)

210g latte intero
40g panna fresca
40g zucchero semolato vanigliato
25g amido di mais
pizzico di sale
mezza bacca vaniglia e 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3
 tuorli (oppure 1 uovo e 1 tuorlo)

Scaldare il latte e la panna e portarli a bollore con metà dello zucchero. In una bowl mescolare immediatamente i tuorli con il restante zucchero (altrimenti lo zucchero brucerà l’uovo), gli a romi e il pizzico di sale;  unire anche la farina e mescolare con una frustina a mano. Versare poi metà del latte nella bowl con i tuorli e riportare tutto sul fuoco e poi continuando a mescolare con una frusta e poi una spatola finchè non si addensa. Ci vorrà pochissimo perchè l’amido di mais non contiene le proteine della farina che richiederebbe tempi più lunghi per cuocere la farina stessa e non aver la sensazione di crudo in bocca).
Versare la crema su una teglia con pellicola sopra e sotto la crema, a contatto mi raccomando così non si creerà la spiacevole pellicina che creerebbe grumi una volta fredda. (io la metto a contatto con il ghiaccio e poi in frigo, ad avere l’abbattitore a casa!!!)

per la Decorazione:

gusci preparati sopra
crema pasticcera corposa
burro di cacao o cioccolato bianco fuso
ribes
pinoli

Prima di usare la crema sbatterla appena con una frusta per slegarla e ammorbidirla un po’ 😉 Spennellate la superficie dell guscio che andrà a contatto con la crema con il burro di cacao fuso, fate rassodare (servirà per isolare la frolla dall’umidità della crema), riempite un sac à poche con un beccuccio liscio o a stella chiusa e decorate le tartellette mettendo alla fine 3 ribes o qualche pinolo.

tartellette frutta (1)

tartellette frutta (1)

tartellette frutta (2)

www.unaltrafettaditorta.com: finalmente!


Avete visto sì che novità? Ma nei prossimi giorni ne vedrete altre! Ho bisogno di dare una rinnovata, ogni tanto capita,no? E nel periodo delle castagne possono succedere moooooooolte cose strane!

Quindi oltre al nuovo dominio, tutto mio, vabè, diciamo più mio di prima, ho cambiato anche il tema, vi piace? Ci ho messo un po’ per scegliere, non è facile ed ogni volta è la stessa storia perchè non ce n’è mai uno che mi colpisce particolarmente: quello una sola colonna, l’altro con la testata troppo grande, l’altro ancora con header fisso e via dicendo!

Per il momento quindi ho optato per i pois bianchi e rosa tutti intorno, a mo’ di cornice: femminile, un po’ retrò e shabby chic dei nostri tempi come piace a me. Toni più tenui mi sarebbero piaciuti come questo, ma forse troppo? Voi che ne pensate?

Qui invece ho inserito altre opzioni, mi farebbe piacere sapere la vostra!

adelle sfondo bianco + pois