30% farina integrale*…pane della “settimana”


Ecco il 2° pane di cui sono VERAMENTE soddisfatta, Vi presento il pane della settimana” 🙂 Non perché sia di valore inferiore a quello dell’anno eh, maper sottolineare che grazie ai nuovi accorgimenti (qui) mi DURA MORBIDO UNA SETTIMANA!! E’ evidente che non è fino alla fine come appena sfornato, ma non diventa pietra!

*(La percentuale di farina integrale è contata sul totale di tutte le farine tranne quella nella pm)

Questo è il pane che dedico, anche se in ritardo, al WBD il World Bread Day, che si è festeggiato il 16 ottobre scorso, perchè penso meriterebbe persino una candelina!

Si vede com’è soffice e leggero?

La ricetta di base è quella del “pane dell’anno (finora)”, con variazioni sulle farine, integrale di grano invece che di farro 😉 e cotto “a caldo” e non “a freddo” come l’altro.

poolish (al raddoppio, quasi triplo)
40g di pm (o 4g lievito di birra fresco)
50g acqua
50g farina Manitoba Simec

impasto
410g farina 00 per pizze Simec (media forza)
100g Farina integrale
300g acqua
1 cucchiaino di malto d’orzo
1,5 cucchiaini di sale
olio

ho preparato l’autolisi con tutta la farina e tutta l’acqua prevista dall’impasto, mescolando i due ingredienti per iniziare l’incordatura e ho lasciato riposare coperto.

Ho aggiunto il poolish con il malto e ho mandato l’impastatrice a velocità sostenuta (2-3), il sale, il tutto per 25 minuti con il gancio, quando è riuscita la prova velo: l’impasto non si strappava nell’allargarlo con le mani e neanche “crollava” dal gancio. Ho riportato sul piano unto d’olio e ho fatto 2 pieghe 3 con intervalli di 15 minuti finchè non manteneva la forma.

Ho lasciato stare per un’altra mezz’oretta untato e poi ho messo il tutto in una ciotola a sua volta dentro un sacchetto di cellophan e sigillato e poi in frigo per quasi 12h!!

Tirato fuori dal frigo e lasciato a t.a. per un’oretta quando l’ho formato, scoppiando le bolle d’aria (belle loro!!) che si erano formate e ho arrotolato il filoncino. Messo in una teglia da plumcake su un panno infarinato per 5h e mezza.

Ho ribaltato con delicatezza il pane lievitato sulla teglia appena spolverata di semola e ho praticato dei tagli. Il pane è esploso in forno così si è gonfiato pi da un lato andando a perdere un po’ la forma iniziale 🙂
Avendo già il forno acceso e caldo per altre preparazioni stavolta ho cotto “a caldo”: 230° per i primi 10′ e a 200 per i successivi 25 😉

E’ nato un pane con un’alveolatura non così regolare e buchi più grandi per via di alcune bolle non scoppiate nella formatura, o una formatura poco “stretta”, ma BUONISSIMO!

…che è una NUVOLA…MORBIDISSIMA!
Spero che queste foto rendano giustizia!

Ringrazio ancora i miei amici cookini e Nico in particolare per aver raggiunto questo risultato!

Il pane dell’anno!!! (finora)


Sììììììììììììììììì ce l’ho fattaaaaaaaaaaaa!!!! Ho fatto un pane buonissimooooooooo! Leggerissimooooo!!! Dolceeeeeeeeee! Morbidooooooooooo!

E cosa ancora più importante? è STATO APPROVATO ANCHE DA PAPà!!! HA SUPERATO LA PROVA!!!

 Quanno ce v’ ce vo’!!!!

Ho messo in pratica gli ultimi suggerimenti: poolish, POCA pasta madre, impasto molto lungo, frigo e cottura a freddo: vincente!!!

poolish
40g di pm (o 4g lievito di birra fresco)
50g acqua
50g farina Tre Mulini per pizza

impasto
440g farina Tre Mulini per pizze
100g Farina di farro integrale
300g acqua
1 cucchiaino di malto d’orzo
1 cucchiaino di sale
olio

verso le 15 ho preparato il poolish e ho lasciato triplicare di volume (ca 5h), verso alle 20.15 ho preparato l’autolisi con tutta la farina e tutta l’acqua prevista dall’impasto, mescolando i due ingredienti per iniziare l’incordatura e ho lasciato riposare coperto.
alle 21 ho aggiunto il poolish con il malto e ho mandato l’impastatrice a velocità minima, il sale,il tutto per 20 minuti, con scatti più veloci sporadici e ho lasciato poi riposare 30 minuti coperto con cellophan.
alle 21.50 ho ripreso ad impastare altri 10 minuti alternando velocità minima e scatti veloci. Ho portato l’impasto sul piano appena infarinato e ho fatto una piega a 3 e poi a 2 (come per la pasta sfoglia) e ho pirlato appena; ho lasciato riposare una 40ina di minuti e ho ripetuto l’operazione, stavolta con il piano untato d’olio, ho fatto la prova velo e ci sono riuscita (niente foto però, credetemi :D).
E’ stato fantastico notare la differenza della pasta appena uscita dalla macchina e dopo i vari riposi, è diventata liscissima in superficie!

Ho lasciato stare per un’altra mezz’oretta e poi ho messo il tutto in un contenitore ermetico e poi in frigo.
La mattina dopo, alle 7 ho portato l’impasto a temperatura ambiente
alle 8 ho formato il filone, l’ho posto sulla teglia infarinata di semola e ho unto la superficie con l’olio per non farla seccare. Il mio obiettivo era quello di far partire la cottura automatica, quindi cottura a freddo, dopo 4h e mezza, perchè sarei tornata troppo tardi (per me) ma qualcosa è andato storto per cui il forno non si è acceso.
alle 14, appena tornata, invece di mangiare il pane caldo e di sentirne il profumo per casa, ho acceso il forno a 230°C con il pane già dentro, lievitato a puntino, ho fatto un taglio longitudinale e ho fatto cuocere per circa 45 minuti.

Risultato OTTIMO!!!!

Filone (quasi sciapo) con prova velo


Beh, ero talmente entusiasta della sofficità della Treccia soffice ai tre cioccolati ottenuta con la prova del velo, che non ho resistito dal provarla anche per il pane della settimana!

Stavolta sono andata incontro a papà per farlo più sciapo riducendo di parecchio il sale, lui è abituato al pane toscano, o a quello di Terni, entrambi sciapi, ma io mi sono un po’ stufata e così ultimamente cercavo di dare uno sprint maggiore.

D’altronde il pane toscano è così sciapo per il fatto che si mangia con salumi, affettati piuttosto grassi, saporiti e speziati!!! Ma non è che stiamo sempre a mangiare salsicce di cinghiale, finocchione e quant’altro!! grrr

Ma torniamo al pane col velo, o quasi….nel senso che mi ci sono avvicinata moltissimo, ma ho sempre paura di strappare e scordare (perdere l’incordatura) tutto così ad un certo punto mi son fermata!

ingredienti:

500g farina tre mulini pizze,
350gacqua,
150g pm (metà dell’ultimo rinfresco e metà del rinfresco con una votla e mezzo di farina dal frigo)
6g sale,
1cucchiaino malto,
1 giro d’olio alla fine

Ho fatto l’autolisi con acqua e farina ben mescolate quasi incordate tra loro (40 minuti) poi ho aggiunto la pm spezzettata con le mani, il malto ho fatto girare ancora, poi ho aggiunto il cucchiaino di sale e ho fatto lavorare per 30 minuti alternando velocità minima e vel. 2-3 per pochi istanti.

Ho fatto riposare con l’olio, coperto per una 20ina di minuti e poi ho rimandato il ken a velocità alta per qualche giro.

Ho fatto una piega a 3, poi a 2 e ho messo a lievitare in un contenitore ermetico e nel giro di pochissimo (1h) già cresceva, e quando è più che raddoppiato (dopo 3h e mezza circa)- usciva dalla ciotola sembrando un panettone!!!)

così sul piano infarinato appena di semola l’ho fatto scendere e ho appena allargato per poterlo formare: ho riportato gli angoli verso l’interno(formando una sorta di triangolo) e poi ho iniziato ad arrotolare, riportando i lati verso l’interno per mantenere la stessa larghezza, formato un serpentone l’ho messo su carta da forno infarinata e nello stampo da plumcake; con la chiusura verso il basso (tendenzialmente, xk arrotolandolo si è un po’ spostata) e che NON ho rivoltato sulla teglia.

Al raddoppio (dopo altre 3h ca)

ho infornato a forno caldo a 180°C e aumentato subito a 250°C per poi calare a 200°C di nuovo – pare che così cresca meglio—

ed eccolo appena sfornato, piuttosto leggero – ha perso circa il 12% di peso 😀

Qui di sotto aggiungo delle note utili per me, ma spero anche lo siano per altri!

Ho lavorato l’impasto a lungo (rispetto al solito) per 30 minuti, [Nico dice che va fatto per poter far sviluppare tutto il glutine!] poi pausa di 20 minuti e poi altri pochi a velocità molto alta x sbatacchiarlo contro la ciotola per avvicinarmi al velo.

Ho fatto e cotto il pane in giornata, nel giro di 8h – ultimamente usavo il frigo, ma il sapore acido era dovuto ad un’eccessiva quantità di lievito per le tante ore di fermentazione.

nei giorni precedenti ho fatto rinfreschi rinforzanti per addolcire la pm!

Mimosa salata!



Oggi ho orientato il mio pranzo su una fetta di pane….ma che fosse creativa! L’idea doveva essere qualcosa di semplice, con ingredienti altrettanto semplici che potessi trovare a casa,  ciò non toglie che possa esser fatta con altro companatico ovviamente! Cmq mi è sembrata un’idea carina e soprattutto non mi pare di averne viste in giro per il web 😉 Ma questo spetta a voi dirmelo 😉

Vi ricordate il pane dell’altro giorno, il filoncione? Non essendo più così fresco e morbido ho pensato di dargli una rinvigorita su una padellina antiaderente ardente, scusate il gioco di parole! Ed è lì che prima mi è venuta in mente una millefoglie, lasagnetta chiamatela come volete, insomma una torretta farcita, ma non volevo la classica mezza fetta una sull’altra! Così ho preso il coppapasta tondo e gira che ti rigira (ho girato e spinto insieme l’anello di acciaio per tagliare ;)) ho creato due cerchietti dalle due metà fette, le ho appena abbrustoliste…e mentre facevo quest’operazione notavo che effettivamente c’era ancora parecchia mollica vicino alla crosta…e pensavate l’avrei buttata? Ma no! Ed è lì che ho pensato di tagliarla a dadolini per fare la parte esterna della Mimosa salata!

1 fetta di pane (la mia era lunga circa 20 cm e larga 7cm)
2 pomodoretti secchi sott’olio
un cucchiaio di stracchino
olio dei pomodoretti

Quindi nel coppapasta ho alternato il cerchietto di pane, bagnato con l’olio dei pomodoretti secchi, lo stracchino, 2 pomodoretti secchi e di nuovo il cerchietto di pane. Ho tolto il coppapasta, ho spalmato lo stracchino sopra e tutto intorno; ho bagnato – lo so non è proprio leggero ma lì per lì mi è venuto in mente solo questo per rendere il pane giallino- i dadini di pane nell’olietto dei pomodori e l’ho fatto aderire alla torretta, decorato con metà pomodoretto e basilico:) Questo il risultato finale, a me sembra sia di grande effetto

e l’interno… che ve ne pare?  Secondo me queste mimose sono carine anche per un buffet  fingerfood, un aperitivo..

Filoncione con pm e tante pieghe :)


Questa ricettina deriva da Terry, di cui ho fatto i filoncini la settimana scorsa,stavolta ho cambiato ferina e ho messo meno lievito…non è venuto male, ma mi rimangono i problemi: alveolatura, umidità e compattezza dell’interno e sapore acidello un po’ troppo accennato per i miei gusti, dovrò provvedere in qualche modo!

350g acqua
500g farina (350g Tre Mulini per pizze e 150g semola rimacinata)
1 cucchiaino di malto
10g sale circa
130g pm sciolta in 100g di acqua presa dal totale

Ho fatto un’autolisi con 250g acqua e la farina mescolando con la foglia e ho fatto riposare una mezz’oretta l’impasto ricoperto con pellicola;
Ho sciolto la pm nei 100g di acqua, con il malto e ho aggiunto all’impasto e ho iniziato a mescolare con il gancio a velocità lenta, sotto l’1, risultando piuttosto lento ho  ribaltato e fatto pieghe nella ciotola riportando la pasta dall’esterno verso il centro, ruotando. Ho rimpastato con scatti di velocità più sostenuta, il tutto per circa 25minuti, poi ho continuato a mano.

Ho spolverato il piano di semola e ho prima impastato a mano per far asciugare l’impasto, poi ho proceduto con delle pieghe a 3 (come per la sfoglia) e a libro, per 3 volte di seguito e ho fatto riposare 10 minuti in un contenitore ermetico oliato. Ho ripreso l’impasto e ho ripetuto l’operazione per altre 2 volte in tutto riposando l’ultima volta 1h.

Dopo di che ho messo il contenitore in frigorifero, dove è rimasto per 13h a 5°C. Passate le 13h l’ho lasciato acclimatare un paio d’ore (da che preparavo a che ho finito di mangiare, con calma :D)


e ho proceduto con la formatura: appena allargato da sotto e piegato a 3 e a libro, come prima e l’ho lasciato lievitare nello stampo del plumcake per 4h e mezza in un sacchetto di cellophan (a ca 26°C)

quando ho sformato e rivoltato sulla teglia, inciso al centro con un taglio abbastanza profondo (ma speravo si aprisse come questo)

e infornato a forno caldo a 250°C, abbassato dopo 10min ogni 10 minuti fino ad arrivare a 200°C. Lasciato freddare in verticale e riposto in un sacchetto di carta e poi nella sportina 🙂

 

 

that’s all 😉

Fette biscottate integrali


Finalmente le ho cotte a puntino, non sono così friabili, ma sono buone e poco dolci, si possono mangiare anche con roba salata! La ricetta base è la stessa di quelle “troppo cotte” di Linda, ma stavolta ho fatto alcune modifiche, compresi i tempi di cottura giusti 😀

Buonissime con la marmellata 🙂

 

Riscrivo la ricetta con le  modifiche per le integrali:

Autolisi (45minuti):

78g latte
110g 114g acqua
50g farina manitoba Farchioni e 210g farina integrale bio  264g farina D-mix

Emulsione: (nell’ordine mischiare tra loro)

15g latte
27g olio Evo
45g 57g zucchero
35g 45g latte condensato
1 cucchiaio di malto d’orzo
1 cucchiaino di 8g miele

Impasto:

l’ autolisi
130g 150g pm
emulsione poco alla volta con 35g farina manitoba farchioni e 120g farina integrale 156g di farina d-mix
pizzico di sale

Ho lasciato lievitare a 28°C (t.a. della mia cucina in questo periodo rovente!!) fino al raddoppio (ca 5h) e poi ho formato il rotolo da riporre nello stampo, dove l’ho lasciato lievitare 2h30 e poi ho cotto a 160°C con forno preriscaldato a 180°C per 45 minuti circa.

il giorno dopo ho tagliato il bauletto a fettine regolari e ho infornato a forno ventilato a 120°C caldo a 140°C x 30 minuti e 10 minuti a forno spento a fessura.

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