Tartellette di frolla con ribes e pinoli


Un altro dei classici della piccola pasticceria, ma sì, ma in fondo ma chi ci vuole imbrogliare? Un qualche americano che ci vuole convincere che le creme al burro e le basi pesantissime per le torte siano migliori della nostra tradizione? Secondo me è importante proprio cogliere dall’altro ciò che potrebbe rendere ancor più ricca la nostra storia e la letteratura della pasticceria italiana, se così si può definire. 

Se vi ricordate ve le ho mostrate nel post dello “Sweet table per un dolce dopocena per festeggiare!”

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Per la frolla metodo classico (x circa 35 gusci diam 4cm)

90g burro
30g zucchero
1 tuorlo (20g)
150g farina 00
aroma limone
un pizzico di sale

Con la frusta a foglia amalgamare il burro appena ammorbidito con lo zucchero a formare una crema, unire gli aromi, il sale, il tuorlo e la farina. Mescolare molto velocemente, si formeranno prima delle palline di pasta e piano piano si amalgamerà bene. Terminare impastando un momentino a mano, con un leggerissimo spolvero di farina sul piano, formare una lastra di 2 cm e lasciar riposare in frigorifero almeno 1 oretta prima di stenderla.

Accendere il forno a 180°C. L’impasto è piuttosto grasso, quindi potrebbe anche non servire imburrare gli stampini. Coppare dei cerchietti poco più grandi del diametro del vostro stampino e farli aderire all’interno. Bucherellate con una forchetta e infornate finchè non si dorano leggermente, una decina di minuti.

Per la crema pasticcera corposa (e senza glutine)
(qui un’altra versione)

210g latte intero
40g panna fresca
40g zucchero semolato vanigliato
25g amido di mais
pizzico di sale
mezza bacca vaniglia e 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
3
 tuorli (oppure 1 uovo e 1 tuorlo)

Scaldare il latte e la panna e portarli a bollore con metà dello zucchero. In una bowl mescolare immediatamente i tuorli con il restante zucchero (altrimenti lo zucchero brucerà l’uovo), gli a romi e il pizzico di sale;  unire anche la farina e mescolare con una frustina a mano. Versare poi metà del latte nella bowl con i tuorli e riportare tutto sul fuoco e poi continuando a mescolare con una frusta e poi una spatola finchè non si addensa. Ci vorrà pochissimo perchè l’amido di mais non contiene le proteine della farina che richiederebbe tempi più lunghi per cuocere la farina stessa e non aver la sensazione di crudo in bocca).
Versare la crema su una teglia con pellicola sopra e sotto la crema, a contatto mi raccomando così non si creerà la spiacevole pellicina che creerebbe grumi una volta fredda. (io la metto a contatto con il ghiaccio e poi in frigo, ad avere l’abbattitore a casa!!!)

per la Decorazione:

gusci preparati sopra
crema pasticcera corposa
burro di cacao o cioccolato bianco fuso
ribes
pinoli

Prima di usare la crema sbatterla appena con una frusta per slegarla e ammorbidirla un po’ 😉 Spennellate la superficie dell guscio che andrà a contatto con la crema con il burro di cacao fuso, fate rassodare (servirà per isolare la frolla dall’umidità della crema), riempite un sac à poche con un beccuccio liscio o a stella chiusa e decorate le tartellette mettendo alla fine 3 ribes o qualche pinolo.

tartellette frutta (1)

tartellette frutta (1)

tartellette frutta (2)

Una Torta Sacher “modica”


Fino a qualche anno fa credevo fosse la mia torta preferita, perchè era molto cioccolatosa, poi ho capito che quel che mi piaceva di lei era il fatto che fosse al cioccolato. Col tempo il mio palato si sta affinando, sta conoscendo più approfonditamente certi accostamenti e il perchè di certe combinazioni. Beh, la torta al cioccolato con la marmellata di albicocche e la glassa al cioccolato a ricoprire il tutto adesso ha un altro sapore.

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Vederla fare tante volte, assaggiandola altre (beh, dai, quale pasticcere non è goloso?! io infatti sono golosa, moderatamente, ma golosa!), provando a rifarla altre ancora -e nella maggior parte dei casi il tutto combaciava) mi ha permesso di migliorarmi, e di migliorare la mia idea di Sacher o meglio di migliorare il mio palato per accoglierla 😀

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Sicuramente la scelta del cioccolato è fondamentale per questo dolce, come anche il procedimento e the last but not the least la marmellata di albicocche!  Per quanto riguarda il primo elemento, ho usato cioccolato al 50%, cioccolato Guanaya al 70% e dell’ottimo cioccolato di modica al 70% direttamente dalla Sicilia! Il procedimento ve lo illustro sotto e per quanto riguarda la marmellata di albicocche deve essere piuttosto compatta e quasi gelatinosa, io avevo quella della suocerina, che ve lo dico a fare!!!

Ed ecco svelato il titolo! Se la prenderanno gli oltralpini per questa contaminazione?! Impossibile, guardate come si vedono i granellini all’interno!

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Con queste dosi ho preparato una tortina da 22, una da 18 e un plum cake piccolino.

Torta Sacher “modica”*
(Chef Giulia
Steffanina)

200g cioccolato fondente 50%*
50g cioccolato Guanaja 70%
100g cioccolato di modica 70%*

250g burro bavarese
100g zucchero
10 tuorli (200g)

150g zucchero
10 albumi (400g)

200g farina 00
50g farina di mandorle*
8g lievito

bagna al rum *

circa 500g marmellata di albicocche
mezza dose di glassa a specchio*

*mie aggiunte o modifiche alla ricetta della chef che non prevede bagna, mandorle e ciocco al 50% e usa un’altra glassa.

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Intanto fondete il cioccolato (non sueprate i 50°C) e lavorando con la frusta a filo montate gli albumi con i 150g di zucchero fino a formare una meringa morbida. Poi montate il burro ammorbidito con i 100g di zucchero fino a formare una crema e aggiungete un tuorlo alla volta.
Aggiungete il cioccolato fuso continuando a montare per amalgamarlo alla crema. Setacciate le polveri e aggiungetele in 3 volte mescolando dal basso verso l’alto, facendo attenzione a prendere anche la porzione centrale della crema.
Infine aggiungete gli albumi sempre in 3 volte. Nel caso in cui la crema si asciugasse troppo quando mettere la farina, alternate quest’ultima agli albumi.
Versate negli stampi precedentemente imburrati e infarinati e cuocete con forno statico a 175°C per una 40ina di minuti, vale la prova stecchino.

Dividete circa a metà la quantità di marmellata, quindi una parte sarà la farcitura interna e l’altra metà andrà setacciata e passata per glassare la superficie. Bagnate un pochino i due dischi con lo sciroppo e rum, mettete uno strato di circa mezzo cm di marmellata coprite con il secondo disco. Glassate la superficie con la marmellata passata e mettetela al freddo.

sacher mamma-001E’ bene far freddare, quasi congelare la torta composta finora perchè ssarà più facile ricoprirla con la glassa al cioccolato che si attaccherà senza colare ovunque.

Quindi prendete un po’ di glassa fluida, non serve che sia tiepida, io l’avevo preparata il giorno prima, tenuta in frigo e poi l’ho appena scaldata a bagnomaria, ma sarà stata sotto i 40°C! Quindi versatene un po’ sulla superficie aiutandovi con il dorso di un cucchiaio, o una spatola o lasciandola colare direttamente e poi aiutatevi con un pennello per il bordo. Lasciate rapprendere ancora e decorate con cioccolato fuso al 50%.

Io stavolta l’avevo preparata per il compleanno di mia madre, vi ricordate la torta Setteveli dello scorso anno? (qui) _Non si capisce che  ama il cioccolato, eh?_

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Devo ammettere che finora tra quelle che ho provato a fare è quella che mi è piaciuta di più, sia della base che della glassa. D’altronde quella originale si dice che sia la ricetta segreta, quindi i nostri sono tutti tentativi! A proposito di questo c’è chi mette la farina di mandorle, chi no, chi bagna le basi, chi no, insomma io alla fine ci ho messo del mio!
L’anno scorso per il compleanno di papà preparai quella di Menta e Cioccolato (qui), ma ho apprezzato più la versione “modica”. E’ anche vero che di progressi ne ho fatti parecchi da un anno a questa parte e quindi chissà, magari anche la sua oggi mi verrebbe meglio!
Cmq era questa qui, non mi è piaciuta neanche la resa della glassa uscita dal frigo, poco “a specchio” per i miei gusti. Ha preferito la Charlotte di quest’anno.

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Cmq torniamo alla “modica” va 🙂 e faccio anche altri auguri alla mia mamma 🙂

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giusto un piccolo tocco decorativo per impreziosirla, ma senza esagerare perchè è una torta che deve rimanere molto nature. Guardatela come è lucidaaaaaaaaaa, scusate, ma mi piace tantissimo!

sacher mamma.

e allora facciamo un po’ di onore al mio bloggino, ed eccola Un’altra fetta di torta che si rispetti, con un bel ciuffone di panna fresca espressa! 🙂

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Che faticata! Spero di non avervi tediato troppo, ma c’erano diverse considerazioni da fare e attendo di conoscere le vostre opinioni!

Con la mia Torta Sacher “modica”
partecipo al Contest di Vaty

Il mio contest!

e al contest “Una Torta per Lucia” di Perle di Sapore

Un Fior fiore di panna cotta al cioccolato bianco


Fiore bianco fiore bianco…mandorlo? Vaniglia?
Eh no, stavolta è il fiore del cioccolato bianco, anzi AL cioccolato bianco, forse così va meglio, eh?
Questo fiore l’ho regalato al mio cognatino che impazzisce letteralmente per la panna cotta e per il cioccolato bianco, così ho voluto trovare quel qualcosa che legasse questo binomio in un dolce solo! Non serve dirvi che faccia ha fatto quando gli ho svelato tutto, o sì?!

panna cotta cioccolato bianco (6)

Per lo stampo da girasole in silicone:

1l di panna
400 g di zucchero
2 cucchiaino di estratto di vaniglia
12 g di gelatina in fogli
200 g di cioccolato bianco

Mentre la gelatina di ammorbidiva in acqua fredda (8 minuti) e tagliavo il cioccolato a pezzetti, ho portato a bollore la panna con lo zucchero, ho aggiunto la vaniglia, ho spento il fuoco e ho unito la gelatina. Poi ho versato la panna sul cioccolato per farlo sciogliere e ho spostato tutto nello stampo.

panna cotta ciocco bianco

Ho lasciato in frigo a rassodare 12orette per stare sicura e l’ho sformato. 

panna cotta cioccolato bianco (1)

Con questa ricetta partecipo al contest “Panna cotta” di Cucinando e Assaggiando
 

Panna cotta vaniglia e liquirizia in bicchierini per un dessert delicato e d’effetto


Non mi sono dimenticata, non mi sono dimenticata di farvi vedere da vicino i vari dolci dello sweet table (qui il London Cheesecake contaminato), ma è stata un’altra settimana piuttosto impegnativa, ho lavorato ore in più e per ovvie ragioni ero stanca…no, direi proprio che ero cotta, come la panna che vi mostro oggi!

Quando sono stata all’hobby show di Roma qualche settimana fa ho trovato anche la liquirizia in polvere, io adoro la liquirizia e quando l’ho trovata così in polvere non ho resistito…come non ho resistito a prendere diverse altre cosette… 😀

Ma veniamo al dunque, ho fatto un mix tra la ricetta della pannacotta che uso sempre qui e quella di Di Carlo letta nel blog della grande Pinella, che ho consultato non appena sono tornata a casa 😀

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Panna cotta alla liquirizia

500g panna fresca liquida
50g zucchero semolato
4-5g liquirizia in polvere
4g gelatina in fogli
1 cucchiaino scarso di miele

Far ammorbidire la gelatina in acqua freddissima per 8 minuti.
Unire la polvere di liquirizia allo zucchero e aggiungerli al pentolino con la panna e il miele. Aspettare che arrivi a bollore, aggiungere la gelatina tamponata con un po’ di carta, far sciogliere per bene, versare nei bicchierini e far solidificare.

Panna cotta alla Vaniglia di di Leonardo Di Carlo

100 g di latte
250 g di panna  fresca liquida
1/2 bacca di vaniglia
45 g  di zucchero semolato
4 g di gelatina in fogli

125 g di panna fresca lucida (semimontata)

Mettere ad ammorbidire la gelatina in acqua freddissima per 8 minuti.
Intanto portare a bollore il latte con i 250g di panna fresca insieme allo zucchero tritato con i semi della mezza bacca. Arrivati a bollore unire la gelatina tamponata e farla sciogliere. Far freddare la panna cotta ottenuta finora (anche in un bagnomaria di acqua e ghiaccio) e semimontare la restante panna e aggiungerla alla crema con una frusta dal basso verso l’alto. Non appena si sarà solidificata quella alla liquirizia versare sopra lo strato di panna cotta alla vaniglia.

Ho spolverato altra liquirizia e ho messo poi delle pepite di cioccolato 😛
 
Eccoli nello sweet table 🙂
 
Con questa ricetta partecipo al contest “Panna cotta” di Cucinando e Assaggiando
 
 

Colazione o merenda? Basta che c’è il plumcake con banane, cioccolato e nocciole!


Vi è mai capitato di comprare più banane del necessario? Perchè pensavate di poterle portare a lavoro per la loro praticità ma ve le siete scordate? Perchè a lavoro le avete anche portate, ma sono rimaste nella borsa del pranzo? O perchè prima o dopo la palestra danno le energie giuste e sono pratiche e veloci da sbucciare ma…ehm… palestra quella settimana non l’avete vista neanche lontanamente e non ci avete messo piede??

Beh, fatto sta che le banane che avevate comprato non le avete mangiate e sono lì, ormai troppo mature per i vostri gusti che vi guardano nella cesta della frutta…

E allora ecco che arriva il momento giusto di preparare un plumcake con le nostre banane, eh beh sì, è capitato anche a me di essere osservata dalle vostre stesse banane! E sapete che vi dico? che con un po’ di impasto ho preparato anche dei muffin…stellati, tra l’altro la ricetta l’ho avuta proprio dalla mia chef stellata Giulia Steffanina 🙂

Plumcake con banane, cioccolato e nocciole!

3 uova
250g zucchero
125g latte
50g olio di semi
250g purea di banana
pizzico di sale
16g lievito (1 bustina)
250g farina 00
50 g nocciole/noci
Gocce di cioccolato o ciocco in scaglie in base alla vostra golosità!

  • Montate le uova a bagnomaria con lo zucchero (quando fate questa operazione state sempre attenti a non lasciare lo zucchero e le uova a contatto senza mescolarle immediatamente, lo zucchero altrimenti brucerebbe le uova stesse strappandole).
  • Quando queste scriveranno e quindi saranno bianche e ben montate (come per il pan di spagna) aggiungete i liquidi rimanenti quindi il latte e l’olio.
  • Frullate la banana ricavandone così la purea e unite anche quella al composto cremoso insieme al sale.
  • Infine versate in 3 volte le polveri setacciate quindi il lievito con la farina,e prima di riempire gli stampi anche la frutta secca tagliata grossolanamente (stavolta ho usato le nocciole, ma la prossima volta proverò con le noci, sconsiglio le mandorle, temo sarebbero troppo dolci in questo caso, ma se lo provate così ditemi che ne pensate!)

plumcake banane nocciole ciocco

  • Una volta riempiti gli stampi o aggiunto anche un po ‘di gocce di cioccolato sulla superficie, come vedete in foto.
  • Scaldate il forno a 180°C e abbassate a 170°C e cuocete per 35minuti circa

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E’ buonissimo anche dopo qualche giorno! Rimane umido e profumato senza però invadere di banana, lo dico perchè a me di base i gusti troppo “bananosi” non li amo! Per esempio non mi piacciono le caramelle alla banana! E poi ha tutte le caratteristiche per ottenere l’equilibrio giusto: la morbidezza, l’acidità del cioccolato e delle nocciole/noci, il profumo e la croccantezza!

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Ribadisco il titolo: perfetto per colazione con un caffè o un cappuccino fumante e schiumoso o con un tè nel pomeriggio per i più grandi o un bel succo per i bimbi!

Il mio plumcake partecipa al contest di Beatitudini in Cucina

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a quello di Due sorelle in cucina

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e al contest Comfort food di La cucina delle streghe

Il nostro contest

London Cheesecake “contaminato” (cotto)


Esiste quello americano di NY, quello Anglosassone, come quel che vi mostro oggi, con una piccola contaminazione, pensata proprio per partercipare al contest della grande Vaty, di “A thai pianist”, ogni volta che vedo i suoi post resto allibita per la semplicità e chiarezza delle immagini, della spiegazione delle ricette e dell’effetto complessivo che lascia, quindi la versione cotta e la versione a freddo, non cotta.

cheesecake mignon

cheesecake mignon…una piccola delizia

Quello di NY l’ho preparato sia con una glassa al cioccolato per Noemi, vestito a festa per Mary, con la frutta fresca come è un altra delle versioni di questo dolce già molto calorico, in formato mignon, uno dei miei preferiti, infatti l’avevo definito una piccola delizia! E oggi….oggi vi presento uno dei più buoni secondo me, proviene da un’amica londinese della mia Chef, a cui io ho aggiunto un tocco molto romano, proprio della mia tradizione proprio per rispettare le richieste di Vaty: unire due tradizioni in un unico piatto. Nel mio caso? La ricotta di pecora romana e la robiola (prodotti DOP) insieme al cheesecake londinese!

london cheesecake contaminato.jpgPer una teglia rettangolare 20 x 24
(20 porzioni)

120g burro
200g biscotti secchi (senza glutine se volete renderla gluten free)

350g robiola
350g ricotta di pecora romana
150g zucchero
3 tuorli
3 uova intere
1 cucchiaio estratto di vaniglia
1 cucchiaio di succo di limone

ribes/ altri fdb
foglioline di menta

Ho polverizzato i biscotti, sciolto il burro e unito i due elementi per formare un composto che sarà la base del dolce. Quindi ho rivestito la teglia di carta forno e ho steso il composto da riporre in freezer mentre preparavo la crema.

Ho setacciato la ricotta e ammorbidito la robiola con lo zucchero e le ho mescolate appena insieme (senza esagerare altrimenti per sineresi la parte grassa si divide). Poi ho aggiunto le uova prima rotte e mescolate un po’ insieme, la vaniglia e il succo di limone. Quindi prima di versare la crema sulla base tolta dal freezer ho rivestito la parte esterna della teglia con la carta di alluminio e l’ho posta su una teglia più capiente con l’acqua, per avviare una cottura a bagnomaria.

sweet table dolce dopocena

Ho lasciato cuocere un’oretta a 150°, ma dipende dal vostro forno, ricordate che la cottura deve essere dolce e che crema deve “tremare” ancora quando tirate fuori dal forno il dolce. Ho lasciato freddare e fatto riposare in frigo prima di porzionarlo e decorarlo con ribes e punte di menta.

Qui pronto per lo Sweet table

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e qui un paio di scatti London style

london cheesecake contaminato.jpghttps://lallina87.wordpress.com

Con questa ricetta, partecipo al Contest di Vaty

Il mio contest! 

e a quello di Simo’s cooking

e al contest “Una Torta per Lucia” di Perle di Sapore