Torta spumosa al limone


Direi che su questa torta c’è poco da dire, parla da sola già dal titolo!!! Ma su qualche parolina è bene dedicargliela per farvi capire che la sua bontà non deriva solo dalla sua semplicità, dal suo profumo e aroma che emana, ma anche dalla sua morbidezza e scioglievolezza in bocca da cui secondo me l’aggettivo spumosa!!! E’ semplice da realizzare: con ingredienti facilmente reperibili e che in genere si hanno in casa, come uova, burro, zucchero, farina, limoni;

Posso assicurarvi e cofermarvi che è perfetta sia per colazione che per un dopo pasto con un buon limoncello di accompagnamento! E magari anche tagliata a quadrotti per un buffet! 😀 Beh, ho dovuto provarla prima per potervi dire la verità, no? D’altronde ho anche dovuto aspettare il giorno dopo per assaggiarla (ma ho recuperato!!) perchè l’ho preparata per i miei e loro amici!

E poi, da una cookina caccavellomane quale sono, volete mettere a cuocerla nella nuova caccavella di coccio che mi ha regalato Valeria? Grazie Minnettaaaaaa, l’ho dovuta usare subito!!!! 😀

E Grazie anche a Lyra per avermi fatto conoscere la ricetta, presa all’origine da qui.

per una torta dal diametro 22-24cm (la mia 23,5cm) e alta 3-4 cm da cotta

 -4 uova
– 120 g di farina
– 150 g di zucchero
– 80 g di burro, fuso raffreddato
– 3 cucchiaini rasi di lievito in polvere
– 1 pizzico di sale
– la punta di un cucchiaino di bicarbonato
– 120 ml di succo di limone (2 o 3 limoni)
– la scorza grattugiata di 1 limone grande (o 2 piccoli. io l’aroma al limone homemade)
– zucchero a velo per spolverare alla fine

Accendere il forno a 180°C.
Montare gli albumi a neve ferma con qualche goccia di limone e tenere da parte.
Sbattere i tuorli con lo zucchero finché il composto diventa chiaro e spumoso, come fosse un pan di spagna.
Aggiungere il burro fuso raffreddato, la scorza di limone finemente grattugiata e il succo di limone.
Incorporare gradualmente la farina setacciata con il sale, il lievito e il bicarbonato,
sbattere a velocità minima, senza lavorare troppo la pasta,  solo per il tempo necessario ad amalgamare il tutto,
 incorporare gli albumi con una spatola, mescolando dal basso verso l’alto.
Riempire nello stampo imburrato e infarinato (la cottura risulta migliore se non si mette la carta forno) e cuocere a 180°C dai 15 ai 20 minuti.
Se si colora un po’ troppo diminuite leggermente la temperatura.
ho lasciato il dolce nel forno 5 minuti a forno spento e chiuso, e altri 15 forno a fessura poi ho tolto.
Raffreddata spolverizzare con abbondante zucchero a velo. Io prima dello zav ho aggiunto anche una julienne di zeste di limone, buonissima la sensazione al morso della morbidezza della torta e il croccantino della scorzetta!

ora non  vi resta che provarla!

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Treccia ripiena….con mele cotogne!


Ricetta base come la precedente di qualche giorno fa (qui), sempre di Patty, ma stavolta ho preparato il poolish con pari quantità di latte, manitoba e pm (85g) e ho farcito, come suggerisce il titolo, con mele cotogne!

Bisognava onorare questo frutto, le 3 mele biologiche dateci da amici dei miei,visto che è piuttosto raro sia trovarlo sia il suo sapore.  Saprete già, ma lo riscrivo, che le cotogne sono mele che NON si possono mangiare crude, ma solamente cotte e ci si rende conto dle perchè già mondandole e tagliandole a fettine: sono incredibilmente toste, dure, sembra un frutto acerbo che deve finire la sua maturazione! E invece no! E’ proprio questa la loro caratteristica e credo che il loro  asprettino verso la fine sia dato proprio da questo!

Io quindi ho pensato bene – non piacendoci a casa di base le mele cotte nature, di sfruttarle per farcire la trecciona della settimana, visto il successo di quella con la crema al limone. Io allora ho mondato e tagliato a fettine le 2 mele belle grosse e una mela smith (quelle verdi) e le ho cotte in padella con qualche cucchiaio di zucchero 😉

quindi poolish con 85g latte+ 85g pm +85g manitoba

e rispetto all’altro post ho usato quindi 130g di latte (anche stavolta non ho aggiunto i 50g finali)
500g di farina (metà manitoba metà 00)
60g burro io fuso e freddo, ma si deve usare a pomata!! (mi entrerà in testa una volta per tutte???)

gli altri ingredienti invariati

anche stavolta dopo 3h ho messo in frigo e l’ho tenuto sulle 16 h + 7h fuori frigo + formatura e farcitura della treccia (stavolta come la russa) e delle brioche (2 farcite con nutella) lievitata quasi 4h e poi 45 minuti in forno a 180° primi 20 minuti – 160° i restanti 25 (gli ultimi 5 spento)

N.B. per far lievitare la treccia senza che si deformi nè in puntata nè in cottura, avendo io lo stampo in silicone lo sistemo così nella teglia 🙂

Io ci ho fatto colazione stamattina e sono rimasta moooooolto soddisfatta! Spero la rifacciate anche voi e anche le brioche xk sono morbidissime!

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Fette biscottate friabili…ma troppo cotte…


Avevo già preparato delle fette biscottate, ma questa  è la ricetta migliorata, con la new entry del latte condensato, peccato che io abbia sbagliato la temperatura della biscottatura e vabè…un po ‘di marmellata o di cioccolata e non si sente più neanche il bruciacchiato 🙂

Cmq Grazie a Linda x aver fatto diversi tentativi per raggiugnere questo risultato (a lei però migliore del mio :D)

Queste sono le dosi adatte per uno stampo grande da plumcake, il mio è in silicone:

Autolisi (45minuti): 78g latte+ 114g acqua + 264g farina D-mix
Emulsione: (nell’ordine mischiare tra loro) 15g latte + 27g olio Evo + 57g zucchero + 45g latte condensato + 8g miele
Impasto: autolisi + 150g pm + emulsione poco alla volta con 156g di farina d-mix + pizzico di sale

ore 23 – riposo di mezz’ora, ho diviso l’impasto prelevando 1/3 del totale e rimpastato con 8g caffè solubile + 8g cacao amaro sciolti in 15g latte uniti poi a 50g farina

lievitazione fuori dal frigo, sui 28°, per un’ora e poi messo in frigo fino circa le 9 del giorno dopo (10ore in frigo)

dalle 9 alle 14.30 fuori frigo a lievitare ancora, quando ho formato il rotolo dai due impasti stesi separatamente alla stessa larghezza dello stampo e poi sovrapposti usando un po’ di latte come collante

16.40: infornato a 160°C con forno preriscaldato a 180°C per circa 45 minuti,


il giorno dopo ho affettato,

e ho cotto con ventilazionea fo no caldo a 160° sbagliando, perchè la temp giusta era 120° con forno preriscaldato a 140°, per 35minuti circa (a me ovviam è servito meno tempo )


sono comunque buone anche così

Treccia e brioche ripiene con crema al limone


Ma che bontà ma che bontà ma che cos’è questa robina qua?!

Ve la ricordate la canzone di Mina? Beh, questa treccia mi ha ispirato proprio questa melodia nell’addentarla! PERchè ? x la sua morbidezza e SOFFICITà!!! Maròòòòò quant’è soffice!!!! Grazie Patty per questa ricetta, per le tue intuizioni! Io l’ho farcita con la crema al limone, visto che a Raro piace tanto e avremmo colazionato insieme.. 

Ebbene sì signori miei, in questa giornata, con il cambio dell’ora – avete spostato sì le lancette dell’orologio indietro di un’ora? Che bello riprendersi quei 60 minuti lasciati a Marzo e recuperare un po’ di sonno arretrato senza “sentirsi in colpa” e potersi godere un buon caffè espresso con una brioche alla crema calda….

Vediamo cosa ci serve, oltre a tanta pazienza come i lievitati richiedono:

Io la mattina ho fatto un poolish sbagliato (visto che avrei dovuto mettere pari farina al liquido…vabè) 200latte+50pm rinfrescata +100 manitoba

Alle 15,30 ho impastato il poolish con

500g. farina ( 250g. manitoba Farchioni + 250g. farina 00 debole)
100g. zucchero semolato
2 cucchiaini di aroma al limone naturale
100g. burro ammorbidito (non sciolto)
50g. latte (a me non sono serviti)
10g. miele
2 uova intere
1 cucchiaino di sale

facendo attenzione per ultimi in sequenza, sale burro, e gli ultimi 50g. di latte se l’impasto lo richiede, io per esempio non li ho messi, ho fatto incordare bene, ma senza che fosse troppo fitto, risultava un impasto morbido ma omogeneo.
L’ho fatto  lievitare al caldo (29-30°) dalle 16 fino alle 20 e poi l’ho tenuto in frigo fino alle 10 della mattina dopo
dalle 10 alle 16,30 l’ho rifatto lievitare al caldo, quando poi ho diviso l’impasto in 3 parti da 340g circa di impasto ogni pezzo, steso con il mattarello e farcito con la crema al limone, con l’impasto avanzato ho formato due brioche

Ho formato la treccia e l’ho messa in forma nello stampo in silicone da plum cake facendola lievitare fino a farla arrivare al bordo (3h precise) in una busta di cellophan ed in forno è cresciuta ancora di più! Straordinario vederla gonfiarsi, è un momento che mi affascina sempre!

 

Nel forno caldo a 180°C, è stata a 35 minuti in totale, i primi 20 min a 180°C ultimi 15 a 165°C. Speattacolare! e Poi incontrare la crema al morso……

Che poi…ok, perfetta per la colazione, ma anche con un goccino di limoncello io non la disdegnerei… 😀

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Grazie Patty!

Quiche dolce alle mele (VEA)…


Sfogliavo le pagine del web e mi sono imbattuta nel blog di Cristina/ olly, dove ho trovato tra le tante ricette molto invitanti quella di una torta di mele con la sfoglia, dolce di origine svizzera chiamata VEA, e visto che avevo proprio una confezione di pasta sfoglia da consumare, diverse mele e tutti gli ingredienti ho deciso di provarla anche per farla assaggiare ai miei ospiti di sabato sera: Raro, Max e Sere 😉 L’ho ribattezzata Quiche xk effettivamente al posto del parmigiano nella versione salata c’era lo zucchero e il collegamento è statao immediato 🙂

Nel suo sito tra l’altro Cristina dice che l’ha assaggiata nel 1988 e quindi siamo quasi coetanee 🙂 e….via ora con gli ingredienti!

un rotolo di pasta sfoglia
4-5 mele (io le ho usate miste)
3 uova
4 cucchiai di zucchero semolato (nell’originale 5 in totale)
2 cucchiai di zucchero di canna
200ml panna fresca
cannella
noce moscata

Semplicissimo il procedimento: foderare una teglia 24-26cm di diametro oppure come me una teglia quadrata, cona la carta forno e la sfoglia bucherellata sul fondo. Tagliare le mele a fettine sottili.

Ora sbattere le uova e aggiugnere lo zucchero e la panna, e versare il tutto nella teglia dove avete già disposto le mele.

spolverare con un po’ di cannella e noce moscata e con i due cucchiai di zucchero di canna. Cuocere in forno riscaldato a 2000° per 20 minuti, abbassare a 175°C x 15 minuti, finchè si dora.

con un pezzettino di pasta avanzata ho provato a fare una versione monodose, carinissima!

Le mie impressioni? Beh, è un dolce semplicissimo e si può inserire nella lista dei “dolci dell’ultimo minuto”, il sapore è buono, ma io sinceramente l’ho trovato troppo frittatoso, non so se ho sbagliato io qualcosa nella cottura, forse l’ho cotto per troppo tempo e anche il composto di uova si è cotto troppo appunto dando un sapore piuttosto deciso di frittata… Oppure il dolce deve avere proprio questa caratteristica e quindi è giusto che sia così 🙂 Una prossima volta forse proverei ad eliminare un uoo e aggiugnere un po’ i panna/latte, sìsì!

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Grazie ancora Cristina!

Le mie prime Fette Biscottate Bicolore con pasta madre!!!


Non ci posso credere, persino le fette!!! Scusate, ma prima di adottare la mia Piemme e lilì (pace all’anima sua—ancora in frigo ad attendere una resurrezione) mi sembrava IMPOSSIBILE poter fare simili cibarie!  E ancora prima, prima di conoscere ed entrare a fare parte del mondo di Cook! Beh, l’entusiasmo è talmente grande che proprio non riesco a trattenerlo!!!

E riguardo a queste fette, nate dal cucinare insieme di Linda, anzi prima dalla ricetta di Nonno Claudio, con le sue Fette Bicolore del nonno,  ho avuto una doppia sorpresa: l’impasto era buonissimo anche, anzi oserei dire, di più, prima di biscottarlo!!! Infatti sembrava pane bianco, pan bauletto, morbido e saporito!!! E ci ho fatto anche i panini da portarmi all’uni, troppo forteeeeeeeee!!! E poi addirittura bicolore!!! L’altra cosa riguarda proprio l’averle realizzate con le mie manine e lo sgurdo dei miei che diceva “e mo’ pure le fette biscottate?” 😀

Ricopio la ricetta direttamente da Linda scrivendo accanto le mie variazioni:

150 g pm (dopo 3 rinfreschi rafforzanti fatti con d-mix)*
445 g farina forte (d-mix: 355 manitoba 0 bio + 90 tipo 00 bio) manitoba 0 farchioni e farina 00 debole
25 g manitoba assoluta per impasto scuro
115 g acqua oligominerale (acqua di Roma fatta decantare)
130 g latte fresco intero
75 g zucchero fine (io zefiro)
8 g miele (1 cucchiaino colmo) ho messo il malto
5 g sale fino
30 g olio e.v.o.
8 g orzo solubile (4 cucchiaini colmi) 2 cucchiaini di caffè solubile
8 g miele o malto (1 cucchiaino colmo per l’impasto scuro: facoltativo) non l’ho messo

*d-mix= 30% manitoba + 70% oo debole

  • ho usato anche io come una volta Linda, uno stampo grande da plumcake, in silicone nel mio caso
  • ho impastato con il Ken
  • ho usato il caffè solubile, 2 cucchiaini, invece che 4 di orzo solubile
  1. il giorno prima di impastare, la sera, ho iniziato a fare i rinfreschi rinforzanti della pm con il d-mix, fino ad arrivare ai 150g che mi servivano per la ricetta.
  2. Nel Ken ho fatto sciogliere la pm in 100g latte stiepidito, e circa metà dell’acqua, ho spolverato metà delle farine, fatto impastare e poi ho aggiunto il resto dell’acqua e delle farine.
  3.  Ho aggiunto mentre l’impasto era ancora molliccio, un’emulsione di 15g di latte e l’olio, zucchero e malto,
  4. circa a metà lavorazioine, ad impasto ancroa molliccio, ho messo il sale, e ho lasciato che lavorasse Ken.
  5. finito di impastare ho fatto riposare l’impasto per un’ora, direttamente nella bowl del ken, coperta con un panno
  6. Dopo il riposo ho preso 1/3 dell’impasto (circa 30o grammi), ho aggiunto i 2 cucchiaini di caffè solubile sciolti nei 15 grammi di latte tiepido restanti.
  7. e ho finito, lavorando separatamente i due impasti, aggiungendo a quello scuro 25 grammi di farina manitoba, per riportarlo alla giusta consistenza.
  8. ho fatto lievitare i due impasti in due bowl pulite diverse, coperti con la pellicola, fino al mattino dopo (8h circa) e avrei fatto bene a lasciarle meno tempo- visto che è stato ancora molto caldo in questi giorni, li ho lasciati sul tavolo della cucina, senza correnti d’aria, ma non in forno. (impasto sx chiaro, a sx lo scuro)
  9. la mattina ho steso prima l’impasto chiaro con il mattarello sulla spianatoia con una spolverata di farina, in un rettangolo circa 30×40 o giù di lì, e l’impasto scuro idem, ma leggermente più piccolo perchè stesse all’interno della sfoglia chiara. ho spennellato il chiaro con un po’ di albume per fare da collante all’impasto scuro da posizionare sopra.
  10. ho arrotolato le 2 sfogliee le ho messe a lievitare nello stampo di silicone rivestito di pellicola, anzi all’interno di un sacchetto per alimenti.
  11. putroppo volevo mettere lo stampo in frigo sapendo che sarei tornata a casa tardi, ma mi sono scordata tanto di falro io che di farlo fare, quindi arrivata ho visto un BLOB nello stampo, che ho necessariamente sgonfiato, spennellato di albume
  12. e infornato a forno caldo a 180°C, abbassato appena ho inserito lo stampo a 160°C statico e fatto cuocere per circa 45min, nel livello più basso del forno, direttmente sulla griglia.

  13. Dopo 24h le ho tagliate a fettine (e lì ho preparato i panini dopo l’assaggio :D) e le ho infornate per 40min a 120°C ventilatosu 2 teglie del forno; lasciate asciugare ancora 10 minuti a forno spento, chiuso solo con ventola, per farle asciugare bene.

 
Beh, risultato sorprendente piùche altro per esserci riuscita, nahce s edevo capire se è stato per la cottura, o l’eccessiva lievitazione, il fatto che siano croccanti, ma non friabili; Le ho trovate inoltre poco dolci, e frose aggiungerò un pelino di zicchero in più, anche se cmq io non ho esso il miele che avrebbe potuto addolcire! Grazie Linda!

ps. le sto conservando in una scatola di latta!