Colazione o merenda? Basta che c’è il plumcake con banane, cioccolato e nocciole!


Vi è mai capitato di comprare più banane del necessario? Perchè pensavate di poterle portare a lavoro per la loro praticità ma ve le siete scordate? Perchè a lavoro le avete anche portate, ma sono rimaste nella borsa del pranzo? O perchè prima o dopo la palestra danno le energie giuste e sono pratiche e veloci da sbucciare ma…ehm… palestra quella settimana non l’avete vista neanche lontanamente e non ci avete messo piede??

Beh, fatto sta che le banane che avevate comprato non le avete mangiate e sono lì, ormai troppo mature per i vostri gusti che vi guardano nella cesta della frutta…

E allora ecco che arriva il momento giusto di preparare un plumcake con le nostre banane, eh beh sì, è capitato anche a me di essere osservata dalle vostre stesse banane! E sapete che vi dico? che con un po’ di impasto ho preparato anche dei muffin…stellati, tra l’altro la ricetta l’ho avuta proprio dalla mia chef stellata Giulia Steffanina 🙂

Plumcake con banane, cioccolato e nocciole!

3 uova
250g zucchero
125g latte
50g olio di semi
250g purea di banana
pizzico di sale
16g lievito (1 bustina)
250g farina 00
50 g nocciole/noci
Gocce di cioccolato o ciocco in scaglie in base alla vostra golosità!

  • Montate le uova a bagnomaria con lo zucchero (quando fate questa operazione state sempre attenti a non lasciare lo zucchero e le uova a contatto senza mescolarle immediatamente, lo zucchero altrimenti brucerebbe le uova stesse strappandole).
  • Quando queste scriveranno e quindi saranno bianche e ben montate (come per il pan di spagna) aggiungete i liquidi rimanenti quindi il latte e l’olio.
  • Frullate la banana ricavandone così la purea e unite anche quella al composto cremoso insieme al sale.
  • Infine versate in 3 volte le polveri setacciate quindi il lievito con la farina,e prima di riempire gli stampi anche la frutta secca tagliata grossolanamente (stavolta ho usato le nocciole, ma la prossima volta proverò con le noci, sconsiglio le mandorle, temo sarebbero troppo dolci in questo caso, ma se lo provate così ditemi che ne pensate!)

plumcake banane nocciole ciocco

  • Una volta riempiti gli stampi o aggiunto anche un po ‘di gocce di cioccolato sulla superficie, come vedete in foto.
  • Scaldate il forno a 180°C e abbassate a 170°C e cuocete per 35minuti circa

plumcake banane nocciole ciocco-001

E’ buonissimo anche dopo qualche giorno! Rimane umido e profumato senza però invadere di banana, lo dico perchè a me di base i gusti troppo “bananosi” non li amo! Per esempio non mi piacciono le caramelle alla banana! E poi ha tutte le caratteristiche per ottenere l’equilibrio giusto: la morbidezza, l’acidità del cioccolato e delle nocciole/noci, il profumo e la croccantezza!

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Ribadisco il titolo: perfetto per colazione con un caffè o un cappuccino fumante e schiumoso o con un tè nel pomeriggio per i più grandi o un bel succo per i bimbi!

Il mio plumcake partecipa al contest di Beatitudini in Cucina

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a quello di Due sorelle in cucina

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e al contest Comfort food di La cucina delle streghe

Il nostro contest

London Cheesecake “contaminato” (cotto)


Esiste quello americano di NY, quello Anglosassone, come quel che vi mostro oggi, con una piccola contaminazione, pensata proprio per partercipare al contest della grande Vaty, di “A thai pianist”, ogni volta che vedo i suoi post resto allibita per la semplicità e chiarezza delle immagini, della spiegazione delle ricette e dell’effetto complessivo che lascia, quindi la versione cotta e la versione a freddo, non cotta.

cheesecake mignon

cheesecake mignon…una piccola delizia

Quello di NY l’ho preparato sia con una glassa al cioccolato per Noemi, vestito a festa per Mary, con la frutta fresca come è un altra delle versioni di questo dolce già molto calorico, in formato mignon, uno dei miei preferiti, infatti l’avevo definito una piccola delizia! E oggi….oggi vi presento uno dei più buoni secondo me, proviene da un’amica londinese della mia Chef, a cui io ho aggiunto un tocco molto romano, proprio della mia tradizione proprio per rispettare le richieste di Vaty: unire due tradizioni in un unico piatto. Nel mio caso? La ricotta di pecora romana e la robiola (prodotti DOP) insieme al cheesecake londinese!

london cheesecake contaminato.jpgPer una teglia rettangolare 20 x 24
(20 porzioni)

120g burro
200g biscotti secchi (senza glutine se volete renderla gluten free)

350g robiola
350g ricotta di pecora romana
150g zucchero
3 tuorli
3 uova intere
1 cucchiaio estratto di vaniglia
1 cucchiaio di succo di limone

ribes/ altri fdb
foglioline di menta

Ho polverizzato i biscotti, sciolto il burro e unito i due elementi per formare un composto che sarà la base del dolce. Quindi ho rivestito la teglia di carta forno e ho steso il composto da riporre in freezer mentre preparavo la crema.

Ho setacciato la ricotta e ammorbidito la robiola con lo zucchero e le ho mescolate appena insieme (senza esagerare altrimenti per sineresi la parte grassa si divide). Poi ho aggiunto le uova prima rotte e mescolate un po’ insieme, la vaniglia e il succo di limone. Quindi prima di versare la crema sulla base tolta dal freezer ho rivestito la parte esterna della teglia con la carta di alluminio e l’ho posta su una teglia più capiente con l’acqua, per avviare una cottura a bagnomaria.

sweet table dolce dopocena

Ho lasciato cuocere un’oretta a 150°, ma dipende dal vostro forno, ricordate che la cottura deve essere dolce e che crema deve “tremare” ancora quando tirate fuori dal forno il dolce. Ho lasciato freddare e fatto riposare in frigo prima di porzionarlo e decorarlo con ribes e punte di menta.

Qui pronto per lo Sweet table

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e qui un paio di scatti London style

london cheesecake contaminato.jpghttps://lallina87.wordpress.com

Con questa ricetta, partecipo al Contest di Vaty

Il mio contest! 

e a quello di Simo’s cooking

e al contest “Una Torta per Lucia” di Perle di Sapore

Sweet Table per un dolce dopocena per festeggiare!


Finalmente la ruota gira. Tocca un po’ a tutti, no?

Cosa c’è da festeggiare?! Beh una cosa è frutto di fortuna, infatti ho vinto il giveaway di Marisa di Il mio saper fare e sapete di cosa sono in attesa? Della sigillatrice sottofuoto Food Saver: quando l’ho scoperto sono stata davvero contentissimaaaaa!!!!

E la seconda…è che… oltre ad essere pasticcera sulla carta, ora lo sono anche in pratica! E bene sì, ho iniziato a lavorare in una pasticceria a Roma, si chiama Sans de blé, ed è specializzata in prodotto senza glutine! Un laboratorio piccolino, ma sento che mi sta dando già tantissimo, e prevedo che sarà un’esperienza davvero interessante!!

La terza è che sabato, quando ho organizzato questa serata, era il mio onomastico! ^^

E poi ci sono tanti progetti in ballo, ma di quelli non si parla in pubblico prima del tempo 😀

Cmq, questa settimana ho voluto preparare questa festicciola con uno Sweet table, per un dolce dopocena con una decina di amici. Avevo voglia di organizzare qualcosa che presentasse ricette più tradizionali e altre proprie della pasticceria mignon moderna e fingerfood, ma tutto sempre di estremamente goloso!!!

sweet table allestimento

in fase di allestimento…

Quando c’è la passione si ha voglia di pasticciare anche a casa, dopo le 8 ore di lavoro in pasticceria, dopo 8h in piedi…Ma che ci posso fare?! E’ più forte di me ^^

https://lallina87.wordpress.com

Avete visto tutto quel che ospitava il tavolo?

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Man mano aggiungo i link che rimandano alle ricette. Un ringraziamento speciale va sì ai partecipanti, ma anche alla mia Chef Giulia Steffanina, sempre e comunque, che mi ha fatto avvicinare e soprattutto entrare e vivere ancor più da vicino questo dolce mondo!

Perchè  non c’è il solo il mondo cattivo, là fuori.

Pane a lunghissima lievitazione naturale per il World Bread Day ’13


Oggi è una giornata davvero importante, per ricordare uno degli alimenti principali della nostra alimentazione com il pane: è il World Bread Day ’13!!

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Il pane è un prodotto antico, pieno di storia, noto a moltissimi popoli e punto comune tra di loro per lunghi anni.

E’ il simbolo della vita, del Corpo per chi ci crede come me, è alla base delle tavole più povere. E’ il simbolo anche della combinazione e della miscela, dell’unione e fusione perfetta tra due elementi ancor più importanti e basilari per sopravvivere come l’acqua e la farina. Questi infatti insieme danno vita ad una forza straordinaria, danno vita a lieviti che permettono tutto il resto, forse potremmo definire il pane come Amore, e come Squadra.

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Oggi ho usato 3 farine diverse, tra cui la farina di Grano duro del Molino Chiavazza, poolish e una lievitazione lunghissima, più di 2 giorni in frigo e davvero molto idratato! Vediamolo da vicino:

200g poolish (40 + 80+ 80 la sera prima)

200g manitoba
200g farina 00 debole
300g farina di grano duro (Molino Chiavazza)
430g acqua
1 cucchiaino di glucosio
30g olio evo
10g sale

la sera prima di impastare ho preparato il poolish frullando la pm con l’acqua e la farina creando una pastella che ho lasciato riposare tutta la notte, appunto.

Quindi poi l’ho unito all’acqua (non tutta, ne ho lasciati 50g) e il glucosio, a cui ho aggiunto le farine per avviare l’impastatrice con la frusta a foglia.

ciabattone lunghissima lievitazione 3 farine (2)

Dopo 5 minuti ho aggiunto il sale e piano piano il resto dell’acqua, finita quella ho messo anche l’olio. Ho alternano velocità bassa e alta di impastamento. Dopo una 15ina di minuti ho fermato tutto e ho fatto riposare 20 minuti e poi ho dato altri 5 minuti a velocità sostenuta.

Ho spostato poi in sul piano di lavoro appena oleato, ho dato qualche giro di pieghe e ho spostato tutto in una ciotola con chiusura ermetica a cui ho dato una spennellata d’olio. Ho lasciato riposare un paio d’ore e ho schiaffato in frigo per 2 giorni.

Dopo di che ho scaravoltato la ciotola sul piano leggermente infarinato e ho fatto due pieghe a ciabatta, quindi ho spianato l’impasto a forma rettangolare senza schiacciare troppo, ho piegato i lembi laterali verso il centro senza sovrapporli e ho fatto la stessa cosa dopo averlo girato di 90°; quindi ho  rovesciato sulla teglia infarinata, ho datto una leggera untata alla superficie e ho lasciato lievitare circa 3h.

Ho acceso il forno al massimo e a temperatura raggiunta ho messo il pane, con un dito d’acqua in un pentolino che poi ho tolto (nel mio caso troopo tardi, basta lasciarlo i primi 15 minuti, serve per dare vapore e non far sigillare la superficie creando una crosta prematura che non farebbe crescere il pane). Dopo 10 minuti ho abbassato il forno a 220° e ho proseguito la cottura per una mezz’ora, poi altri 10 minuti ventilato e ho lasciato freddare a testa in giù.

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Vi piace? Lo dedico a questa giornata speciale!

World Bread Day 2013 - 8th edition! Bake loaf of bread on October 16 and blog about it!

Le lasagne del fattore!


Cadono benissimo anche in questo periodo in effetti, ma le avevo preparate con Raro diverso tempo fa, in occasione della Cenetta di (quasi) fine estate di un paio di anni fa e non le ho mai postate sul blog!

E’ una ricetta che merita interesse perchè è davvero sfiziosa e ricca, e poi adoro la pasta fresca ripiena, timballi ecc, ma quando organizzo cene varie in genere è Raro che si occupa di preparare la sfoglia, per questa non ho pazienza!

lasagne fattore (2)

Per la sfoglia:
3 uova intere
circa 300g di semola rimacinata
1 pizzico di sale
acqua qb

(stavo per uscire a prendere la sfoglia pronta, e vedo Raro in cucina con il mattarello in mano in preda a stendere la pasta…)

Per la besciamella:
30g burro
30g farina circa 400g di latte
sale
noce moscata
pepe

Trito di carne macinata mista circa 500g
soffritto di sedano, carota e cipolla dove è stato cotto il trito, poi sfumato con un po’ di vino bianco; zucchine tagliate a dadini, spinaci, pomodorini aggiunti a carne quasi cotta e spezie (noce moscata, rosmarino, persia (o maggiorana) basilico)

1 fiordilatte (spezzettato con le mani per mentenere il suo sapore)
parmigiano
fiocchi di burro per finire

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Abbiamo alternato i vari ingredienti formando 4 strati

lasagne fattorelasagne fattore fetta

buonissima! filante al punto giusto!

Con questa ricetta partecipo al contest “Pastissima” di Chezuppa.it

Crema di zucca profumata agli aromi


Cosa succede quando iniziano i primi freddi, o meglio, le giornate uggiose, piovose e le varie -ose negative?! Beh, cerchiamo di trovare il lato positivo, mi pare giusto! In più metteteci anche che le zucche iniziano ad essere buone, e che una mia amica mi ha chiesto un’alternativa alla Vellutata di autunno al profumo di rosmarino che fa praticamente tutti i weekend, e così ho preparato questa crème che mi è piaciuta assai per i profumi che portava con sè, per il colore acceso, per il gusto davvero saporito. Ah, nota non da poco, è piaciuta tantissimo anche ai miei, e a mio padre soprattutto (avrete capito che è lui che ha il palato più esigente e che crede che debba essere perforza grasso un cibo buono!) Vi lascio vedere la ricettina va, bando alle ciance e ciancio alle bande 😀 DSC_6650 Per 3 persone 1/2 cipolla 1 giro d’olio 600g zucca 200g patate 400g acqua (brodo vegetale se non usate il dado) 1 cucchiaino di dado vegetale granulare sale (poco xk c’è il dado salato) salvia, rosmarino, timo, persia (maggiorana), prezzemolo Se mi leggete saprete che in genere per questo tipo di preparazioni (zuppe/creme/vellutate/minestroni/risi) uso la pentola a pressione, come anche stavolta. Ho preparato un soffritto con la cipolla tagliata a dadini a cui ho aggiunto un goccino d’acqua, poi ho aggiunto la zucca e le patate pulite e a cubotti. Intanto ho preparato un mazzettino di aromi legati con uno spago, il dado, poco sale, e i 400ml di acqua. 

crema zucca

Quindi ho chiuso il coperchio, ho mandato in pressione a fiamma alta e dal fischio ho impostato 10 minuti di cottura e, una volta ultimata, ho tolto il mazzetto di aromi e ho passato al minipimer.

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A me non piace una crema troppo liquida, ma densa e che risulti cremosa appunto, se a voi piace più lenta aggiungete più acqua 😉

Ludovica, è per te tanto per avere una nuova zuppa e poi..è senza glutine 😉

Partecipo al contest di Beatitudini in cucina

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 e di deliziandovi.it